
Momenti di forte tensione domenica 11 maggio sul lungomare di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove il giornalista e opinionista Klaus Davi ha accusato un malore improvviso mentre si trovava sul posto per realizzare un servizio sulla criminalità organizzata. L’episodio ha immediatamente attirato l’attenzione della comunità locale e del mondo dell’informazione, che da anni segue da vicino l’attività investigativa del noto comunicatore.
Leggi anche: Malore per Bobo Vieri, il risultato delle analisi: come sta il campione
Leggi anche: Klaus Davi, esplode la polemica social dopo il malore improvviso del giornalista: “Considerava i no vax bombe umane”
Malore durante le riprese: interviene il 118
Secondo quanto riferito dallo staff del giornalista, Klaus Davi si era recato nella cittadina calabrese già nella mattinata di domenica per girare alcuni video inchiesta e raccogliere materiale utile per una nuova puntata dedicata alla ‘ndrangheta. Durante il pomeriggio, mentre si trovava sul lungomare di San Ferdinando, ha cominciato a sentirsi male, fino a perdere i sensi. La scena non è passata inosservata: diversi cittadini presenti in zona si sono subito avvicinati per prestare aiuto e avvertire i soccorsi.
La chiamata d’emergenza ha attivato la centrale operativa del 118 di Polistena, che ha inviato un’ambulanza in codice rosso. I soccorritori sono giunti sul luogo dell’accaduto in circa dodici minuti, confermando la prontezza dell’intervento e la collaborazione della comunità locale. Una volta stabilizzato, Davi è stato caricato sul mezzo e trasportato all’ospedale Maria degli Ungheresi di Polistena, dove è tuttora ricoverato per accertamenti medici.

Condizioni sotto controllo ma resta la preoccupazione
Le prime notizie diffuse dai collaboratori del giornalista escludono al momento condizioni gravi. Tuttavia, i medici dell’ospedale hanno ritenuto necessario prolungare il ricovero per effettuare ulteriori esami, al fine di comprendere le cause esatte del malore. Nonostante la situazione appaia sotto controllo, la preoccupazione resta alta, soprattutto considerando il contesto in cui è avvenuto l’episodio.
Klaus Davi, noto per il suo impegno in inchieste delicate sulle infiltrazioni mafiose nel sud Italia, si trovava infatti sul territorio calabrese proprio per documentare fenomeni legati alla criminalità organizzata. La coincidenza tra l’attività professionale e il malessere improvviso ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, anche se al momento non vi sono elementi che colleghino direttamente l’episodio a eventuali minacce o ritorsioni.
L’attività investigativa e il rapporto con il territorio
Nel corso degli anni, Davi ha più volte denunciato le dinamiche mafiose in aree particolarmente sensibili della Calabria, guadagnandosi la stima di una parte dell’opinione pubblica ma anche attirando su di sé critiche e attenzioni scomode. Il suo lavoro, condotto con strumenti da giornalismo investigativo, lo ha portato a entrare in contatto con contesti complessi e spesso ostili.
San Ferdinando, dove si è verificato il malore, è una località già in passato al centro di riflettori mediatici per fenomeni legati alla ‘ndrangheta e al degrado sociale. La presenza del giornalista non era casuale: la zona rappresenta un punto d’osservazione privilegiato per chi intende raccontare dal vivo l’intreccio tra criminalità e territorio.