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Cos’è la Rerum Novarum e perché potrebbe ispirare l’enciclica sull’AI di papa Leone XIV

Pubblicato: 12/05/2025 12:48

Quando l’8 maggio Robert Prevost ha scelto il nome di Leone XIV, in molti hanno intuito un messaggio potente, quasi una sorta di “telegramma” alla storia. Come se avesse voluto dire: «Sto riprendendo un discorso lasciato in sospeso». Il riferimento a Leone XIII, il “Papa sociale”, come lo hanno ribattezzato gli studiosi, è più che una suggestione. Si tratta di una vera presa di posizione.

La scelta del nome, nella tradizione vaticana, non è mai casuale. Leone XIII, autore della Rerum Novarumè stato il primo Papa a parlare apertamente di “questione sociale”. Lo ha fatto in un momento in cui la Chiesa doveva prendere posizione di fronte al dilagare del capitalismo industriale e del socialismo rivoluzionario. Oggi, con Leone XIV, quella stessa urgenza ritorna, ma su nuovi binari: quelli della transizione digitale e della quarta rivoluzione industriale.

Pubblicata il 15 maggio 1891 da Leone XIII (al secolo Vincenzo Gioacchino Pecci), la Rerum Novarum fu la prima grande enciclica sociale della Chiesa cattolica. Scritta in un’epoca di profondi sconvolgimenti, in cui le rivoluzioni industriali avevano trasformato il lavoro in fatica disumana e gli operai vivevano spesso in condizioni miserevoli, il documento fu una risposta forte e inedita al nuovo ordine economico. In un mondo in cui da un lato dominava il laissez-faire liberale, e dall’altro si diffondeva il pensiero marxista, il Papa si inserì con una “terza via” fondata su solidarietà, giustizia sociale e centralità della persona umana.

La Rerum Novarum condannava sia lo sfruttamento capitalista sia la soppressione della proprietà privata teorizzata dal socialismo rivoluzionario. Affermazioni come «Defraudare il giusto salario è colpa così enorme che grida vendetta al cospetto di Dio» segnarono una rottura radicale con il silenzio del passato: la Chiesa si esponeva per la prima volta in difesa del lavoro, del diritto all’associazione sindacale, del dovere dello Stato di proteggere i più deboli.

Fu un documento pionieristico, che ispirò per decenni il pensiero sociale cattolico e diede origine a un filone che include, tra le altre, Quadragesimo Anno (1931), Populorum Progressio (1967), Centesimus Annus (1991) e, più recentemente, Laudato Si’. Ma soprattutto, aprì una breccia nel modo in cui la Chiesa parlava al mondo: non più solo autorità spirituale, ma coscienza critica della modernità. Oggi, in un sistema dove i lavoratori sono spesso sostituiti da algoritmi e dove il confine tra umano e macchina si assottiglia, quelle parole risuonano più forti che mai.

Nel suo primo discorso ai cardinali, il nuovo Papa ha evocato senza mezzi termini l’intelligenza artificiale, definendola “la nuova questione sociale” del nostro tempo. Prevost ha parlato di dignità umana, di giustizia algoritmica, di lavoro che rischia di diventare invisibile. Proprio come la Rerum Novarum prese posizione di fronte alla fabbrica ottocentesca, oggi Leone XIV sembra voler riflettere sulla “fabbrica digitale”. Leone XIV potrebbe dunque inaugurare una nuova fase: quella della giustizia tecnologica. Non per opporsi al progresso, ma per umanizzarlo. Per ricordare, con le parole di Leone XIII, che il lavoro non è una merce, ma una componente essenziale della dignità dell’uomo. 


La scelta di un Papa statunitense (il primo della storia) rende ancora più interessante questo scenario. Perché viene dal cuore della Silicon Valley cattolica, ma cita un Papa dell’Ottocento. Perché Prevost si affaccia al futuro, ma con uno sguardo antico. E perché forse, proprio per questo, è in grado di costruire ponti tra epoche, tra diseguaglianze nuove e lotte antiche. Se la Rerum Novarum ha insegnato qualcosa, è che la Chiesa non ha paura di misurarsi con le “cose nuove”. E oggi, in tempi di algoritmi, big data e automi, il compito di Leone XIV potrebbe essere proprio questo: aggiornare quella profezia sociale, portarla dentro il nostro presente, e magari scrivere, chissà, una Rerum Digitalium.

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Ultimo Aggiornamento: 12/05/2025 12:56

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