
Dopo mesi di tensioni commerciali, Stati Uniti e Cina hanno annunciato a Ginevra un accordo per la riduzione reciproca dei dazi sulle importazioni, sospendendo parte delle misure tariffarie per i prossimi novanta giorni. In una dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca, i due governi si sono impegnati a portare a compimento questa prima fase “entro il 14 maggio”.
Il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, ha spiegato durante il punto stampa che Washington e Pechino “ridurranno di 115 punti percentuali” l’ammontare delle tariffe applicate sui beni scambiati. Contestualmente, il Rappresentante Usa per il Commercio, Jamieson Greer, ha chiarito che la tregua tariffaria sarà accompagnata da negoziati serrati: “Questi prossimi novanta giorni ci daranno il tempo di discutere in dettaglio le questioni strutturali che restano aperte”.
Le trattative, tenutesi nel fine settimana sotto l’egida del governo svizzero, hanno visto da parte cinese la partecipazione del vice premier He Lifeng, che ha definito i colloqui “produttivi” e annunciato a sua volta un comunicato congiunto. I funzionari di entrambi i Paesi hanno ringraziato Berna per l’ospitalità e sottolineato come questo primo passo possa porre le basi di un’intesa più ampia.
Cosa succede ora
Si tratta di un’inversione di rotta dopo l’escalation di dazi decisa nel biennio precedente, che aveva visto Pechino e Washington applicare tariffe fino al 25% su centinaia di miliardi di dollari di merci reciproche. Ora, con la sospensione pre-elettorale in vista delle consultazioni presidenziali statunitensi, l’obiettivo comune è evitare impatti negativi sui consumatori e sulle imprese, oltre a rinsaldare la fiducia degli investitori.
I prossimi incontri – programmati già nelle prossime settimane – includeranno sessioni tecniche su proprietà intellettuale, trasferimento forzato di tecnologie e gestione delle sovvenzioni di Stato, tre dei dossier più caldi del confronto bilaterale. Se i negoziatori riusciranno a trovare un’intesa anche su questi fronti, la sospensione dei dazi potrà trasformarsi in un abbassamento permanente delle tariffe, segnando una nuova era nei rapporti economici tra le due superpotenze.