Vai al contenuto

Roma, lo strazio di Berrettini: piange in conferenza stampa, “non so cosa succede”

Pubblicato: 13/05/2025 17:29

Il dolore di Matteo Berrettini si è trasformato in un pianto commovente durante la conferenza stampa seguita al ritiro contro Casper Ruud. La sconfitta (7-5, 2-0 a favore del norvegese) ha lasciato un segno profondo, che ha colpito non solo tifosi e colleghi, ma chiunque conosca il cuore combattivo del tennista romano. Un pensiero comune: non è giusto. Berrettini non merita quest’ennesima beffa del destino.

Un cuore spezzato al Foro Italico

Al Foro Italico, in una serata di maggio, si è consumato un altro crocevia amaro della carriera di Matteo. La sfortuna questa volta ha colpito al cuore, non solo al fisico. Anche dopo il ritiro, il cuore di Matteo è rimasto sul campo, mentre lui, tra le lacrime, cercava di spiegare a se stesso e agli altri il perché di questo ennesimo stop.

“Quando mi sono svegliato ieri ho capito che le cose erano un po’ complicate. Ma l’amore per questo torneo, per questa città, per mio fratello, per il tennis… mi ha spinto a provarci fino alla fine”, ha confessato Matteo, reduce da un incontro di doppio giocato con il fratello Jacopo.

Il ritorno di un vecchio nemico

In quelle parole si percepisce qualcosa di profondamente umano. Non c’è solo l’atleta, ma il ragazzo cresciuto a due passi dal Tevere, il fratello maggiore che condivide l’emozione del doppio, il gladiatore che si scopre vulnerabile. Berrettini racconta di una fitta agli addominali, un dolore che si è risvegliato a Madrid e che aveva messo a rischio la sua partecipazione a Roma.

“Una settimana fa non pensavo di giocare gli Internazionali, poi ho fatto un miracolo. Ed è stato sorprendente vincere una partita qui. Ma non volevo finire così, volevo evitarlo a tutti i costi”, ha dichiarato con voce rotta.

La determinazione di un campione

Definire quel momento un miracolo non è un’esagerazione. Al Foro, chi ha assistito al match ha visto un lampo di speranza. Ma è durato poco. Anche dieci minuti prima del match contro Ruud, Berrettini aveva dubbi sulla sua tenuta fisica, ma è sceso in campo con coraggio.

Non credo di essermi strappato ancora”, ha sussurrato. Ma è sembrato più u auspicio che una reale consapevolezza. Ci vorranno esami approfonditi per capire l’entità di questo nuovo infortunio, che poi è sempre lo stesso.

Un grido di dolore e speranza

“Non so che cosa ci sia di sbagliato nei miei obliqui. Non mi va di fermarmi di nuovo”, ha esclamato Matteo, esprimendo un dolore profondo. L’amore per il tennis si mescola a una crescente paura, ma Berrettini non vuole arrendersi. Sa che il prossimo passo potrebbe non dipendere solo dalla sua forza di volontà.

Così se n’è andato dalla sala stampa, occhi lucidi e anima spezzata. Roma continuerà ad amarlo. E noi continueremo ad aspettarlo, come si aspetta un fratello e un campione. Perché nel tennis, come nella vita, non è solo vincere che conta. È esserci, anche quando fa male.

Leggi anche:



Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure