
Quello che doveva essere un normale pranzo tra colleghi si è trasformato in una tragedia che ha sconvolto Milano. Davide Teruzzi, un tranviere di 50 anni con oltre vent’anni di servizio presso l’ATM, ha perso la vita dopo aver pranzato in un ristorante convenzionato con l’azienda. L’evento, avvenuto domenica 4 maggio in un locale di via Fabio Filzi, ha avuto conseguenze gravi: cinque colleghi si sono sentiti male, ma solo per Davide la situazione è degenerata fino al decesso.
Il caso ha subito sollevato interrogativi, spingendo la procura e l’Ats a indagare a fondo. Ma cosa è emerso dai primi controlli?

Controlli e scoperte allarmanti
A pochi giorni dalla morte di Davide, mentre si attende l’autopsia, emergono dettagli preoccupanti sulle condizioni igieniche del ristorante. Irregolarità nella conservazione di pesci e molluschi sono state rilevate durante i controlli dell’Ats. Questi alimenti, già sospettati, potrebbero essere la causa dell’intossicazione che ha portato alla tragica fine del tranviere.
Una recensione online pubblicata il 9 maggio aveva già segnalato problemi: «Da evitare! Dopo aver mangiato in questo posto ho avuto un’intossicazione alimentare!». La risposta del locale è stata conciliatoria, ma ora, alla luce dei controlli ufficiali, appare insufficiente.

L’indagine e le reazioni
Il ristorante, in convenzione con Atm da meno di un anno, è finito sotto scrutinio. L’azienda ha sospeso immediatamente la convenzione. Dopo il pranzo, i colleghi erano corsi in pronto soccorso per sintomi di intossicazione alimentare, ma solo Davide è peggiorato nei giorni successivi, finendo in terapia intensiva e morendo infine domenica.
La procura ha avviato un’inchiesta, mentre l’Ats continua con ulteriori accertamenti. L’obiettivo è chiarire se l’intossicazione alimentare sia stata la causa diretta della morte o se altri fattori abbiano contribuito.
Chi era Davide Teruzzi
La scomparsa di Davide ha lasciato un vuoto incolmabile tra colleghi e amici. Conosciuto come il “gigante buono“, lavorava all’Atm dal 2001 e viveva a Melzo con la madre. Le testimonianze sui social ricordano un uomo solare e affettuoso, molto apprezzato dai passeggeri delle linee tramviarie 5, 12 e 33.
Mentre si attende il risultato dell’autopsia, l’Ats è impegnata a verificare eventuali violazioni igieniche nel ristorante, un’indagine che potrebbe allargarsi ad altri episodi sospetti, segnando un percorso già doloroso e complicato.