
Stava semplicemente portando il suo cane a fare una passeggiata, come ogni giorno, quando è stato colpito da un furto tanto rapido quanto devastante. I ladri, notandolo scendere da un camper attrezzato, hanno atteso il momento giusto per agire. Lo hanno osservato, forse incuriositi dalla carrozzina, ma in realtà già pronti a colpire.
In pochi istanti, mentre lui si era allontanato di pochi metri, i malviventi hanno forzato il mezzo, distrutto vetri, danneggiato impianti e portato via beni personali per un valore di circa 6 mila euro. Il danno materiale è ingente, ma quello emotivo è ancor più profondo: il camper era molto più di un veicolo. Era casa, libertà, indipendenza.

La vittima del furto è Diego Gastaldi, paralimpico azzurro, oggi viaggiatore e ingegnere, seguito da migliaia di persone sui social dove racconta la sua vita straordinaria su quattro ruote. Nato in Sardegna nel 1984, Gastaldi è paraplegico dal 2011 a causa di un incidente stradale. Ma da allora ha trasformato ogni ostacolo in un’avventura, anche grazie al suo camper su misura.
Nel suo palmarès, quattro record italiani, due bronzi europei nell’atletica paralimpica e una carriera anche nel paraciclismo, come membro del team Obiettivo 3, fondato da Alex Zanardi, di cui è amico. Gastaldi si è fatto conoscere anche per le sue imprese su terreni estremi, le immersioni, la montagna, e per la sua comparsa nel programma “Tu Si Que Vales”, dove ha mostrato il suo mezzo all’avanguardia senza barriere.
Sui social ha raccontato la dinamica del furto: «Non lascio mai il van incustodito proprio per evitare queste cose», ha spiegato. Ma bastano pochi secondi per distruggere tutto: «Ho visto quattro persone dentro che lanciavano tutto per aria. Ho iniziato a urlare e correre verso di loro, ma sono fuggiti sgommando. Non sono riuscito a leggere la targa, probabilmente non li troveremo mai».
«Sono senza parole», ha concluso Gastaldi, visibilmente provato. Il furto non è solo un attacco ai suoi beni, ma al suo stile di vita, al mezzo che lo ha portato a superare limiti e confini. Ora chiede giustizia e maggiore consapevolezza: perché anche chi lotta ogni giorno per la propria autonomia merita sicurezza e rispetto.