Vai al contenuto

Lega, il generale Vannacci pronto a diventare il vice di Salvini: per lui un posto d’onore

Pubblicato: 13/05/2025 23:11

Sotto il titolo eloquente di “Organizzazione del movimento”, il Consiglio federale della Lega si prepara a formalizzare una scelta destinata a far discutere: il prossimo 15 maggio, Roberto Vannacci sarà nominato uno dei quattro vice segretari del partito. La sua figura, divisiva e spesso sopra le righe, torna a far rumore: appena ieri ha proposto il ritorno al gas russo a basso costo, sacrificando le sanzioni sull’altare della competitività economica.

Una nomina che, fino a poco tempo fa, sarebbe sembrata impossibile. Ma il congresso della Lega ha già segnato la svolta: l’applauso unanime per Matteo Salvini ha sancito l’apertura a nuovi equilibri interni e l’accoglimento di volti nuovi, anche scomodi. In questo clima, è difficile aspettarsi opposizioni significative nel vertice di giovedì.

La riunione, in realtà, si aprirà con un altro tema centrale per il partito: la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali. È uno dei cavalli di battaglia leghisti da anni, e ora la Lega vuole che il governo acceleri. A ribadirlo è Armando Siri, padre della proposta: “Non c’è più tempo. Vogliamo dare un segnale concreto a milioni di contribuenti in difficoltà. Entro fine maggio”.

Il dossier è già finito sul tavolo del ministero dell’Economia, in un confronto diretto con Giancarlo Giorgetti. Ma restano ancora numerosi nodi da sciogliere: dalla rateizzazione in 120 tranche, alla gestione delle sanzioni sull’Iva, fino all’eventuale tetto massimo degli importi sanabili. E poi, una domanda aperta: i Comuni parteciperanno o si tireranno indietro?

Le prime stime parlano di un costo intorno al miliardo di euro, ma nulla è definitivo. La proposta dovrà passare al vaglio non solo tecnico, ma soprattutto politico, in un contesto di equilibri delicati con gli alleati di governo, che sul tema mostrano posizioni diversificate.

Nel frattempo, sullo sfondo si agita la questione Veneto. La Lega preme per l’apertura del “tavolo” politico sul candidato alla presidenza della Regione, ma Salvini prende tempo: “Gli incontri in programma riguardano i temi economici, sulle Regionali ci sarà modo di discutere”. E risponde secco a Tajani, che sostiene Flavio Tosi: “Squadra che vince non si cambia. Siamo fieri di quanto fatto da Zaia e dalla Lega”.

Il braccio di ferro è doppio: da un lato, la Lega rivendica il ruolo centrale nella partita veneta, a partire dalla scelta del successore di Luca Zaia. Dall’altro, resta da capire quale sarà il futuro politico dello stesso governatore, al termine del suo mandato. Una partita aperta, con le elezioni che potrebbero tenersi il 16 novembre, mentre il centrosinistra stringe i ranghi attorno a Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso e volto credibile per la sfida.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure