
Lucio Corsi ha sorpreso tutti. Sul palco dell’Eurovision Song Contest 2025, il cantautore toscano ha portato un’esibizione fuori dagli schemi, confermandosi una delle presenze più originali dell’edizione in corso. La sua performance, fuori gara ma in programma nella finale, ha subito catturato l’attenzione del pubblico presente a Basilea.
L’artista si è presentato con lo stesso look sfoggiato a Sanremo, proponendo la sua “Volevo essere un duro” in una versione scenica e coinvolgente, accompagnata da sottotitoli in inglese. Il pubblico europeo ha risposto con entusiasmo, premiando lo stile visionario e il carisma di Corsi, capace di imporsi anche fuori dalla competizione ufficiale.

Ma ciò che ha davvero fatto discutere è stato un dettaglio tecnico: Lucio Corsi ha introdotto uno strumento musicale sul palco, sfidando le rigide regole dell’EBU, che vietano espressamente l’uso di strumenti dal vivo durante le esibizioni. Un’apparente infrazione, che in realtà nascondeva un’astuta interpretazione del regolamento.
Eurovision: you can’t play live on stage
— Akhe ✨💀 (@ilariad1987) May 13, 2025
Lucio Corsi: hold my fucking armonica
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Infatti, il divieto riguarda gli strumenti collegati ad amplificatori o apparecchiature elettriche. L’armonica a bocca utilizzata da Corsi, invece, non rientrava in questa categoria. Un dettaglio che ha permesso all’artista di aggirare le restrizioni senza infrangere le regole, come aveva già mostrato nelle prove generali.
Secondo quanto riportato da AdnKronos, erano 27 anni che all’Eurovision non veniva suonato uno strumento realmente live sul palco. Un piccolo record che porta ancora una volta un artista italiano a distinguersi per inventiva e audacia sul palcoscenico europeo.
Con questo gesto, Corsi non solo ha lasciato un segno, ma ha anche sollevato nuove domande sul confine tra performance scenica e musica dal vivo in uno show sempre più orientato verso l’intrattenimento televisivo. Un messaggio chiaro: si può stupire anche rispettando le regole — basta saperle interpretare.