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Ma quanto guadagna Papa Leone XIV? Non ci crederete!

Pubblicato: 13/05/2025 20:29

Con la sua elezione al soglio pontificio, Leone XIV ha assunto non solo la guida spirituale della Chiesa, ma anche l’unico incarico della Curia romana privo di retribuzione: quello di vescovo di Roma. Una scelta che lo accomuna agli oltre 5.300 vescovi nel mondo che non percepiscono uno stipendio. L’ex cardinale Prevost, infatti, ha perso anche il salario di circa 60.000 euro l’anno che riceveva come prefetto vaticano. Il Papa, come figura, non ha uno stipendio vero e proprio: il ruolo implica un voto di povertà implicito, rafforzato durante il pontificato di Francesco, che ha abolito ogni tipo di indennità personale.

Nonostante il Vaticano sia sede di una delle istituzioni più ricche in termini patrimoniali, le sue finanze sono da anni in profonda crisi. I bilanci chiudono costantemente in rosso. Nel 2022, il gesuita Juan Antonio Guerrero Alves, all’epoca prefetto della Segreteria per l’Economia, aveva comunicato un disavanzo di 33 milioni di euro, su un totale di 770 milioni di entrate e 803 milioni di spese. E non era andata nemmeno così male: l’anno precedente, il deficit era stato di 42 milioni. I costi reali del mantenimento del Papa, tra sicurezza, viaggi e spese di rappresentanza, restano tuttora difficili da stimare per mancanza di trasparenza nei bilanci.

Paradossalmente, il Papa è anche una fonte di profitto. L’immagine del pontefice viene ampiamente utilizzata in chiave commerciale: dai francobolli agli oggetti religiosi, dalle monete commemorative ai libri, fino ai prodotti multimediali. Un caso emblematico fu, nel 1994, il doppio CD con il Rosario di Giovanni Paolo II, che in Spagna vendette 60.000 copie in due mesi. Nonostante il successo, non è mai stato chiarito quanto abbia incassato il Vaticano da queste operazioni: si sa solo che venivano trattenuti i costi di produzione.

Per chi lavora all’interno del microstato vaticano, esistono comunque benefit significativi. L’alloggio e i pasti sono garantiti (minibar escluso), e le tasse non esistono. I cardinali residenti, come lo era lo stesso Prevost prima dell’elezione, ricevevano uno stipendio di 5.500 euro al mese, poi sceso a 5.000 euro dopo il taglio imposto da Francesco nel 2021. Ulteriori riduzioni, comunicate nel novembre 2024 dalla Segreteria per l’Economia, hanno eroso i bonus mensili di diverse centinaia di euro. Anche Leone XIV ha già subito questi tagli prima ancora di diventare Papa.

Ora, il nuovo pontefice si trova di fronte a una scelta difficile: seguire la linea francescana di austerità e riforma, ispirata a San Francesco d’Assisi, oppure cercare nuove soluzioni per risanare i conti del Vaticano. La gestione economica della Santa Sede, in cronico deficit e spesso al centro di polemiche, richiederà non solo trasparenza, ma anche decisioni drastiche. Per riportare l’equilibrio finanziario, servirebbe forse più di una buona amministrazione: ci vorrà quasi un miracolo.

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