
Una giornata qualsiasi, un pranzo tra colleghi, poi il malore improvviso, il ricovero e infine la morte. È il drammatico epilogo di una vicenda che ha lasciato sgomenta un’intera azienda e una comunità. Un uomo di 50 anni è deceduto dopo giorni di agonia in ospedale, in seguito a un pasto che, secondo le prime ipotesi, potrebbe aver causato un’intossicazione alimentare.
Ancora da chiarire con certezza cosa ci fosse esattamente nel cibo consumato quella domenica. Ma un dettaglio inquietante accomuna tutti i presenti al tavolo: anche altri quattro colleghi hanno accusato sintomi violenti subito dopo aver mangiato. Uno solo, però, non ce l’ha fatta.

A perdere la vita è stato Davide Teruzzi, dipendente dell’Atm e conducente di tram a Milano, morto nella notte di domenica all’ospedale San Raffaele, dove era ricoverato da mercoledì. Il calvario era iniziato il 4 maggio, quando aveva pranzato in un ristorante convenzionato con Atm, in via Fabio Filzi, vicino alla stazione Centrale. Poche ore dopo, tutti i cinque partecipanti al pasto si erano sentiti male e si erano rivolti al pronto soccorso, pensando a una possibile intossicazione alimentare.
Nel menù di quel giorno, secondo quanto ricostruito, erano presenti pesce e molluschi. Un dettaglio che ha spinto le autorità sanitarie a concentrare l’attenzione su potenziali irregolarità nella conservazione degli alimenti. Il ristoratore, nel frattempo, ha dichiarato di aver sospeso alcuni ingredienti e avviato una verifica interna, mentre l’Atm ha interrotto la convenzione con il locale in attesa di chiarimenti.

Mercoledì le condizioni di Teruzzi sono peggiorate drasticamente: è stato nuovamente ricoverato e intubato. Le sue condizioni sono apparse da subito gravi. Domenica è sopraggiunto il decesso, che ha colpito duramente colleghi e amici. In azienda era conosciuto come “Davidone, il gigante buono”, per la sua simpatia, la stazza imponente e il modo affabile con cui accoglieva i passeggeri a bordo dei tram 5, 12 e 33. Viveva a Melzo con la madre e lavorava per l’Atm dal 2001.
A occuparsi del caso è ora la Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il pubblico ministero Roberta Amadeo attende l’esito dell’autopsia, che dovrà chiarire le cause esatte del decesso. I quattro colleghi di Teruzzi, che avevano mostrato sintomi simili, sono stati dimessi senza conseguenze.
Nel frattempo, l’Ats ha avviato le proprie verifiche igienico-sanitarie sul ristorante. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero emerse anomalie nella conservazione del pesce. Un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere se quel pranzo, apparentemente innocuo, possa davvero essere stato all’origine di una tragedia che ha sconvolto un’intera città. In queste ore sta girando sui social la recensione di una cliente che sosteneva di essere stata in quel posto e di aver mangiato cibo avariato, lanciando l’allarme. Non è chiaro se il messaggio sia attendibile o meno, ma sarà sicuramente un altro elemento sul quale gli investigatori dovranno prestare attenzione.