Vai al contenuto

Joe Biden, la rivelazione sugli ultimi giorni alla Casa Bianca: “Lo staff pensava alla sedia a rotelle”

Pubblicato: 13/05/2025 14:40
Joe Biden sedia rotelle

Nel volume “Original Sin: President Biden’s Decline, Its Cover-Up, and His Disastrous Choice to Run Again”, in uscita il 20 maggio, i giornalisti Jake Tapper (CNN) e Alex Thompson (Axios) tracciano un ritratto dettagliato e inquietante degli ultimi anni della presidenza Biden. Il libro, basato su fonti interne alla Casa Bianca, ricostruisce il crescente declino fisico del presidente durante il biennio 2023-2024, evidenziando come lo stato di salute del capo di Stato fosse diventato un nodo cruciale della strategia elettorale.
Leggi anche: Travaglio, lo scontro con Gramellini in tv: “La Meloni ha fatto benissimo a non andare a Kiev, l’Europa ha perso la guerra”

Secondo gli autori, le condizioni fisiche del presidente sarebbero peggiorate al punto da spingere alcuni membri del suo staff a valutare l’uso di una sedia a rotelle come opzione da prendere in considerazione qualora Biden avesse deciso di candidarsi per un secondo mandato. Il dibattito, rimasto interno all’entourage, rifletteva una degenerazione spinale marcata e una difficoltà motoria sempre più evidente. Tali preoccupazioni avrebbero portato la Casa Bianca a mettere in atto una serie di misure mirate a contenere l’impatto visivo del declino.

Strategie di comunicazione e immagini pubbliche sotto controllo

Nel tentativo di arginare le ricadute mediatiche legate allo stato di salute del presidente, lo staff avrebbe adottato accorgimenti progressivi. Tra questi, briefing accurati sui percorsi da seguire durante gli eventi pubblici, l’installazione di corrimano, l’uso costante di scarpe sportive e il monitoraggio continuo degli spostamenti del presidente. L’obiettivo era chiaro: proteggere l’immagine di un presidente ancora in grado di reggere il peso della carica, a dispetto delle evidenti difficoltà.

Il possibile utilizzo di una sedia a rotelle avrebbe inevitabilmente evocato il precedente storico di Franklin D. Roosevelt, paralizzato dalla poliomielite ma capace di guidare la nazione in anni drammatici. Tuttavia, come evidenziano Tapper e Thompson, se negli anni ’30 il controllo dell’informazione era molto più saldo, oggi la trasparenza forzata dell’era digitale impone standard radicalmente diversi, rendendo difficile occultare anche il minimo segnale di debolezza.

Il ruolo del medico personale e la gestione della narrazione

Il dottor Kevin O’Connor, medico personale di Biden, avrebbe espresso preoccupazioni già nei primi segnali di affaticamento. Secondo il libro, O’Connor avrebbe anche ironizzato sulla situazione, affermando che lo staff sembrava “cercare di uccidere Biden”, a fronte dei suoi tentativi di mantenerlo in salute. La caduta del presidente durante una cerimonia all’Accademia aeronautica nel giugno 2023 avrebbe rappresentato un punto di svolta: da quel momento, una nuova caduta avrebbe potuto rendere necessario l’uso permanente della sedia a rotelle.

Ufficialmente, l’amministrazione ha sempre ricondotto la camminata incerta di Biden a una frattura al piede subita nel 2020, aggravata dalla mancata aderenza all’utilizzo del tutore. Tuttavia, un bollettino medico del 2021 parlava di completa guarigione dalle microfratture, attribuendo il problema motorio a una “significativa artrite spinale”. Le dichiarazioni, quindi, appaiono contraddittorie.

Il dibattito del 2024 e il ritiro dalla corsa

Nonostante le criticità fisiche e le riserve interne, Biden ha proseguito nella campagna per la rielezione, sostenuto dalla famiglia e dai vertici democratici. Ma la performance nel dibattito contro Donald Trump, nel giugno 2024, ha rappresentato un punto di rottura. Le condizioni del presidente sono apparse talmente compromesse da spingere numerosi esponenti del Partito Democratico a chiedere un passo indietro.

Tre settimane più tardi, Biden ha annunciato il proprio ritiro dalla corsa elettorale, indicando nella vicepresidente Kamala Harris la figura più idonea a proseguire la battaglia per la Casa Bianca.

La replica della Casa Bianca: “Nessuna condizione grave”

Raggiunta da Axios, una fonte della Casa Bianca – rimasta anonima – ha definito le ricostruzioni del libro come eccessive. “I controlli medici hanno evidenziato un’andatura irrigidita, dovuta all’usura della colonna vertebrale, ma nulla che abbia richiesto un trattamento particolare”, ha affermato. La fonte ha anche precisato: “L’invecchiamento non equivale a una compromissione cognitiva. Fino ad oggi, nessuno è stato in grado di indicare un singolo episodio in cui Biden non sia stato all’altezza delle sue responsabilità presidenziali”.

Le parole del portavoce mirano a ristabilire un’immagine di normalità attorno alla figura dell’ex presidente, sottolineando come – nonostante i limiti fisici – l’efficacia della sua azione di governo non sia mai venuta meno. Tuttavia, la pubblicazione del libro alimenta il dibattito sulla trasparenza medica dei leader e sulla tenuta delle istituzioni di fronte a condizioni di salute compromesse, in un’epoca in cui la percezione dell’autorità passa anche, se non soprattutto, attraverso il corpo.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2025 15:02

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure