
Ed è di nuovo l’ora di Jannik Sinner: dopo la prestazione altalenante con l’olandese De Jong, che non ha soddisfatto nemmeno lui, il nostro numero uno si è fermato a palleggiare con Vagnozzi per provare i colpi. Gli spettatori lo hanno visto fare “il cesto” ed esercizi noti anche ai comuni mortali: un’immagine curiosa ma molto umana, che dimostra come Jannik non lasci nulla al caso.
Al terzo turno, Sinner affronta Francisco Cerundolo, avversario di ben altra caratura sulla terra. L’argentino, tra l’altro, ha sconfitto l’altoatesino proprio a Roma, e proprio agli ottavi, due anni fa. All’inizio Jannik è un po’ contratto e gli spettatori mormorano. L’avversario è tosto e lo mostra subito, mentre il nostro campione deve abituarsi alla terra rossa, che non è il suo terreno preferito.
Un primo set combattuto punto a punto
Nonostante qualche difficoltà iniziale, è un Sinner diverso, più centrato rispetto a quello visto il giorno precedente. Lui stesso aveva auspicato un cambio di passo, che arriva, e lo si vedrà soprattutto nel secondo set. Sul 2-2 l’altoatesino mostra scampoli della sua classe, gioca un gran game in risposta e fa il break. il pubblico esplode. Ma il servizio non aiuta, e dopo aver sprecato quattro occasioni Cerundolo recupera sul 3-3.
Quello che si vede subito è che, sulla terra, Sinner non può sfruttare la potenza dei suoi colpi come fa sul veloce, e gli scambi sono molto lunghi e combattuti. Di certo questa partita servirà al numero uno per mettere fieno in cascina e per riabituarsi alla lotta in campo. E la lotta è durissima, perché Cerundolo serve e risponde bene e Jannik fatica un po’ sul suo servizio. Ma entrambi mantengono i loro turni di battuta e si va al tie-break. E lì Sinner tira fuori il numero uno che è in lui: domina il gioco decisivo per 7-2 e intasca il primo set.

Sinner sale di livello, ma l’argentino è un osso duro
Nel secondo set le cose all’inizio non cambiano: l’argentino gioca benissimo e non molla mai, Sinner alza ancora il livello e comincia a martellare. Sul cemento o sull’erba probabilmente non ci sarebbe storia, ma sulla terra lenta delle umide sere romane Jannik è costretto a tirare sempre qualche colpo in più. Ma questo lo porta anche a crescere in spinta e precisione.
E sul 2-1 40-15 sul servizio dell’argentino, il numero uno comincia a spingere e non sbaglia più, costringendo Cerundolo a commettere errori per “sfinimento”. Sinner risale 40 pari e poi conquista il break: 3-1. E più va avanti il match, più si vede il vero Jannik. Capace di risalire da una giornata, quella di ieri, in cui era parso svagato e fuori giri e di mettere sotto un avversario che sulla terra, vale i primi 10 del mondo.
La dimostrazione di potenza dell’altoatesino è straordinaria. Quando alza il livello del suo gioco gli avversari diventano delle specie di bersagli e i suoi colpi smantellano ogni difesa. Anche quelle di un ragazzo argentino che aveva iniziato la partita giocando alla grande. Ma se Sinner fa Sinner, non c’è scampo. Così, Jannik vola 5-1 con colpi magnifici, fra vincenti e martellate che portano Cerundolo all’errore.

il numero uno impone la sua legge
Sinner è una macchina da guerra, va al servizio per chiudere il match. Lì l’argentino ha un sussulto d’orgoglio e si gioca il tutto per tutto, riuscendo a recuperare uno dei due break di svantaggio. Quando va a servire Cerundolo, dal 30-0 Sinner gioca una serie di punti devastanti e si procura due match point che l’argentino annulla con un gran dritto e con il servizio, per poi portarsi sul 3-5.
Jannik va nuovamente a servire per il match. Il primo punto fa esplodere il Foro Italico: un rovescio lungolinea spaventoso all’incrocio delle righe. Ma l’argentino non molla e recupera sul 30 pari. A quel punto Sinner tira fuori una palla corta deliziosa che lo porta nuovamente a match point. Ma Cerundolo annulla anche questo, sempre con il dritto, poi si procura una palla break. Stavolta è Jannik ad annullarla.
La tensione sale. Jannik annulla un’altra palla break, poi con il servizio sale di nuovo a match point. Va dato atto a Cerundolo di non avere mai mollato, e di avere lottato fino all’ultimo. Ma alla quarta occasione il nostro campione non perdona: 7-6 6-3 con un avversario di livello, e ora lo possiamo dire. Sinner è tornato, e non si fermerà.