
In certi casi, la rabbia e il dolore per una perdita violenta si trasformano in parole dure, lanciate nel vuoto dei social. È quanto accaduto dopo i tragici fatti di Monreale, dove tre giovani hanno perso la vita in circostanze drammatiche, lasciando dietro di sé dolore, rabbia e un’indagine giudiziaria che si fa sempre più serrata.
Una giovane donna, legata sentimentalmente a una delle vittime, ha scelto i social per esprimere tutto il suo rancore. Pubblicando una foto che ritrae alcuni ragazzi, ha scritto: «Ecco a voi le facce di sti cati i munnizza, siete l’aborto». Nello scatto ci sono Salvatore Calvaruso, Samuel Acquisto e Mattias Conti, il terzo giovane identificato dagli inquirenti come uno degli autori della sparatoria avvenuta il 27 aprile.
Il nuovo fermo: Mattias Conti è accusato di strage
Mattias Conti, 19 anni, residente nello Zen2, si è presentato spontaneamente in caserma accompagnato dal suo avvocato. Ma per i magistrati il suo coinvolgimento nei fatti è chiaro: è lui il secondo uomo armato che ha aperto il fuoco sulla folla. Come si legge negli atti dell’inchiesta: «Gli elementi indiziari raccolti consentono di affermare con certezza che Conti sia stato uno dei soggetti facenti parte del gruppo palermitano […] ha anch’egli aperto il fuoco sulla folla con l’arma che aveva con sé».

Alcuni testimoni oculari raccontano di averlo visto indossare un piumino bianco e scarpe scure. Uno di loro ha riferito: «Dopo aver finito di sparare mostrava i muscoli in segno di vittoria». Conti sarebbe stato passeggero sulla Bmw Gsguidata da Acquisto, poi fuggita con a bordo anche Calvaruso. In un video, lo si vede puntare l’arma verso una persona e prendere la mira.
Un altro testimone, rivedendo la sua foto, ha detto: «Me lo ricordo, ma senza occhiali. Era il passeggero della Bmw, ha sparato dopo che la moto ha urtato lo scooter dei ragazzi di Monreale. Poi è sceso, ha alzato il braccio e io, in preda al panico, sono scappato. Indossava un giubbotto chiaro, direi bianco. Non credo avesse il casco».
Indizi, testimonianze e riprese: la rete si stringe
Conti avrebbe sparato in due momenti distinti, secondo l’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo. I video di sorveglianza e altre testimonianze sono stati decisivi. Dopo la fuga in moto, viene ripreso mezz’ora più tardi in sella a una bicicletta elettrica nei pressi dello Zen. Con lui c’è ancora Acquisto. La moto sarà ritrovata il 3 maggio, ma le armi usate sono ancora oggetto di ricerche.

Un ulteriore dettaglio inchioderebbe il 19enne: avrebbe perso gli occhiali durante la rissa, poi recuperati dagli investigatori. Occhiali identici a quelli mostrati nelle sue foto social. Un altro tassello che si aggiunge a un quadro sempre più chiaro.
«Non vi è dubbio che la condotta posta in essere da Conti integri tutti gli elementi costitutivi del delitto di strage», hanno scritto i magistrati. «Sparando molteplici colpi ad altezza d’uomo in un’area affollata, ha messo a rischio l’incolumità pubblica. È stato solo un caso se le vittime non sono state di più».