
Cresce l’attesa per l’incontro previsto il 15 maggio a Istanbul, dove si terrà un nuovo round di colloqui internazionali sulla guerra in Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato la sua presenza in Turchia, dichiarando apertamente che intende confrontarsi solo con Vladimir Putin: “La pace dipende da lui. Se non si presenterà, mi aspetto sanzioni forti da parte di Stati Uniti e Unione Europea”, ha detto. Al momento, però, non è prevista la presenza diretta del presidente russo.
Secondo indiscrezioni diffuse da diversi media, sarà il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, accompagnato dal consigliere presidenziale Yuri Ushakov, a guidare la delegazione russa ai colloqui. Dal Cremlino arriva però una risposta polemica alle pressioni europee: “Pianificano sanzioni che danneggeranno loro stessi, deficienti”, ha tuonato Putin rivolgendosi agli alleati occidentali. Un tono che lascia intendere quanto siano ancora tesi i rapporti diplomatici.

Tra i rappresentanti statunitensi, sarà il Segretario di Stato Marco Rubio a partecipare ai colloqui. Lo ha annunciato l’ex presidente Donald Trump, attualmente in visita a Riad, sottolineando che si aspetta “buoni risultati” dal vertice turco. Trump ha inoltre lanciato un appello affinché l’Occidente “non si lasci trascinare in una guerra infinita in Europa”, ribadendo la volontà americana di trovare una soluzione negoziale.
Intanto, sul fronte militare, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione sul campo. Da Berlino, dove si trovava in visita all’Ambasciata italiana, ha dichiarato: “Si parla di tregua, ma in realtà non ne abbiamo vista alcuna. L’Ucraina continua ad essere bombardata ogni giorno”. Crosetto ha anche sottolineato le difficoltà legate alla tempistica degli aiuti militari, augurandosi che arrivino “quando non serviranno più, perché il conflitto sarà terminato”.

Nonostante le pressioni diplomatiche e l’interesse internazionale, la strada verso una soluzione sembra ancora lunga. Le trattative di Istanbul potrebbero rappresentare un momento di svolta, ma solo se tutte le parti coinvolte decideranno di sedersi realmente al tavolo e trattare in modo diretto. Zelensky ha ribadito che senza un confronto con Putin, ogni discussione sarà incompleta.
Lo stesso Putin ha tuonato in queste ore: “Coloro che vogliono male” alla Russia sono pronti ad adottare nuove sanzioni contro Mosca anche “a loro discapito” perché sono “deficienti”. Lo ha affermato il presidente Vladimir Putin in una conferenza sull’economia, riferendosi alle minacce della coalizione dei cosiddetti Volenterosi di inasprire le sanzioni. “Quindi – ha detto ancora Putin – ovviamente dobbiamo tenerlo a mente, che potrebbero fare ciò di cui parlano pubblicamente, e, naturalmente, dobbiamo ridurre al minimo gli effetti negativi su di noi”.