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Fratelli fucilano mamma e papà, ora la notizia shock: “Ne hanno diritto”, atroce

Pubblicato: 14/05/2025 09:29

Negli Stati Uniti, un noto caso giudiziario legato a un crimine avvenuto più di trent’anni fa ha riacceso il dibattito sull’ergastolo e sulla possibilità di riabilitazione. Dopo decenni di detenzione, due uomini condannati per un duplice omicidio avvenuto quando erano poco più che ragazzi potrebbero presto ottenere una possibilità di libertà.

Una lunga vicenda fatta di processi, appelli e ricostruzioni mediatiche è giunta a una svolta che in molti attendevano. La decisione di un giudice californiano ha aperto la strada a una nuova fase della loro detenzione, fondata su una legge introdotta per valutare diversamente i reati commessi da giovani adulti.

Possibile riduzione della pena per i fratelli Menendez

Lyle ed Erik Menendez, condannati nel 1996 all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata per aver ucciso i propri genitori nel 1989, vedono ora un potenziale spiraglio. Il giudice Michael Jesic, del tribunale di Van Nuys, ha riconosciuto che i due fratelli possono accedere alla riduzione della pena, grazie a una legge californiana del 2018 che tutela chi ha commesso gravi crimini prima di compiere 26 anni. All’epoca dei fatti, Erik aveva 18 anni, Lyle 21.

Il magistrato ha stabilito che l’ergastolo può essere commutato in 50 anni di reclusione con accesso alla libertà vigilata, aprendo così la possibilità per i Menendez di comparire davanti a una commissione che valuterà il loro rilascio. “Non spetta a me decidere se debbano uscire oggi, ma credo che meritino una possibilità”, ha dichiarato Jesic.

Familiari e testimoni a sostegno

Durante un’udienza durata circa otto ore, si sono alternate testimonianze in favore dei due fratelli. Anerae Brown, ex compagno di cella, ha raccontato tra le lacrime: “Senza Lyle ed Erik forse sarei ancora lì a fare cose stupide”. Oggi Brown è padre, ha un lavoro e una vita stabile. Anche la cugina Anamaria Baralt ha espresso il sostegno della famiglia: “Crediamo che 35 anni siano abbastanza. Li abbiamo perdonati”.

Il caso ha avuto un nuovo impulso dopo il rilancio mediatico attraverso documentari e serie TV, e continua a dividere l’opinione pubblica. La procura di Los Angeles, però, resta contraria: secondo il procuratore Nathan Hochman, “i due non hanno assunto appieno la responsabilità dell’omicidio commesso”.

Una decisione definitiva spetterà ora al giudice per la libertà vigilata.

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