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L’incredibile scoperta della Nasa: trovata una base nucleare Usa sotto i ghiacciai della Groenlandia

Pubblicato: 14/05/2025 22:00

Una scoperta sensazionale riporta alla luce i resti di una struttura segreta, trovata da un team di ricercatori della Nasa. Una scoperta che, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, consente di riscrivere parte della storia e di sollevare interrogativi sul ruolo delle potenze mondiali.

La ricerca, inizialmente concepita per studiare le profondità tramite l’uso di radar avanzati, ha rivelato ciò che a lungo era rimasto celato: una rete intricata di tunnel e strutture, testimonianza di un’ambizione che ha intrecciato tecnologia, strategia militare e segretezza. Un evento che non solo incuriosisce la comunità scientifica, ma richiama l’attenzione del pubblico sul significato geopolitico delle scoperte.

La scoperta di Camp Century

Un team della NASA ha riportato alla luce i resti di una base nucleare americana, il Camp Century, sepolta sotto i ghiacci della Groenlandia. La scoperta, pubblicata dal Wall Street Journal, risale alla scorsa primavera durante i test di un nuovo sistema radar. A oltre 30 metri di profondità nella calotta glaciale, i ricercatori hanno individuato una complessa rete di 21 tunnel interconnessi che si estendevano per quasi tre chilometri. La base, costruita durante la Guerra Fredda, includeva alloggi, laboratori, una palestra e una mensa in grado di ospitare circa 200 militari.

Il segreto del “Progetto Iceworm”

Il Camp Century non era solo una base sperimentale, ma faceva parte del piano segreto americano noto come Progetto Iceworm, ideato per collocare una rete di missili nucleari sotto i ghiacci artici. La struttura, alimentata da un reattore nucleare, fu costruita nel 1959 ma venne abbandonata nel 1967 a causa dell’instabilità della calotta glaciale. Solo pochi membri del personale erano a conoscenza dello scopo reale della base, mascherata come centro di ricerca scientifica.

Il progetto prevedeva il dispiegamento di 600 missili balistici a medio raggio in una posizione strategica per colpire l’Unione Sovietica. Tuttavia, il sito si rivelò inadeguato, lasciando il Camp Century a congelarsi nel tempo. La base è diventata simbolo della presenza americana in Groenlandia, uno snodo strategico durante la Guerra Fredda.

Una reliquia della Guerra Fredda

Oltre al suo valore storico, la scoperta del Camp Century riaccende l’attenzione sull’importanza strategica della Groenlandia. Gli Stati Uniti avevano costruito 17 basi militari sull’isola, ridotte oggi a una sola, la base spaziale di Pituffik, con meno di 200 soldati. La Groenlandia, ricca di minerali, è stata un terreno di competizione geopolitica fin dalla Seconda Guerra Mondiale.

Un accordo del 1951 con la Danimarca garantì agli Stati Uniti il diritto di mantenere truppe sull’isola, ma la presenza di armi nucleari, all’epoca non dichiarata, fu fonte di tensioni con il governo danese, che si era dichiarato zona denuclearizzata.

La scoperta del Camp Century non solo getta luce su un capitolo nascosto della Guerra Fredda, ma riafferma l’importanza geopolitica della Groenlandia. Questo ritrovamento, una sorta di “capsula del tempo” sotto i ghiacci, rappresenta un promemoria delle ambizioni strategiche e tecnologiche degli Stati Uniti nel cuore dell’Artico.

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