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“Ines”: la tempesta che domani travolgerà l’Italia, scuole chiuse

Pubblicato: 14/05/2025 18:45

Quando il cielo si farà di piombo e gli ultimi raggi di sole lasceranno spazio a nuvole cariche di pioggia, l’Italia meridionale sarà già dentro l’occhio del ciclone. La Protezione Civile ha battezzato “Ines” la tempesta che a partire dalla mattina di domani investirà la Sicilia e le regioni meridionali, portando con sé rovesci torrenziali, fulmini e vento forte.

A decretare il grado di allerta è stato ieri il Comitato Operativo: allerta arancione per tutti i settori dell’isola, da Palermo a Siracusa, dove le precipitazioni potranno risultare “intense ed abbondanti a prevalente carattere di rovescio o temporale” e il rischio idrogeologico sarà concreto. Allerta gialla, invece, è scattata per Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia, regioni che vedranno piogge e temporali di moderata intensità, accompagnati da possibili criticità idrauliche nei territori più esposti.

In Sicilia, dove si attende il nucleo più violento, molte amministrazioni hanno già adottato provvedimenti straordinari: a Catania, Agrigento e Siracusa – ma anche in decine di altri Comuni – scuole, parchi e cimiteri resteranno chiusi per precauzione. A Catania ad esempio, oltre al capoluogo, hanno sospeso le lezioni Aci Sant’Antonio, Aci Castello, Palagonia e Paternò; ad Agrigento interessati Bivona, Sciacca e Ribera; nel Siracusano, Avola, Noto e Augusta. L’elenco completo comprende decine di località: un invito ai genitori a tenere i figli a casa e a ridurre al minimo gli spostamenti fino a cessata emergenza.

L’Aeronautica Militare aveva già lanciato l’allarme: la perturbazione Ines, alimentata da correnti fresche in quota, scatenerà rovesci fin dalle prime ore di giovedì 15 maggio, per proseguire con intensità fino alle prime ore di venerdì. Le zone più a rischio sono i bacini del Simeto, il versante ionico e quello tirrenico, dove dovranno essere evitate le aree a ridosso dei corsi d’acqua e dei canali di scolo.

Per chi vive in Calabria, Basilicata e sulla dorsale appenninica emiliano-romagnola, l’invito è a prestare attenzione ai possibili allagamenti e smottamenti, tenendosi aggiornati sul Bollettino ufficiale della Protezione Civile. In Puglia, dove i temporali si estenderanno anche alla Tavoliere e al Salento, si raccomanda cautela nelle zone basse e lungo le coste, esposte a mareggiate.

Il racconto di questa ondata di maltempo è già iniziato sui social, tra fotogrammi di nuvole minacciose e primi video di acquazzoni intensi. Domani mattina, però, non sarà più tempo di immagini: il vero banco di prova sarà la capacità delle istituzioni locali, delle scuole e dei cittadini di reagire prontamente. Le strade verranno sorvegliate, i corsi d’acqua monitorati e i piani di emergenza attivati per ridurre al minimo i danni.

Ines entrerà in scena con un codice di colore – arancione in Sicilia, giallo altrove – che dovremo imparare a interpretare. Perché in quel linguaggio di numeri e parole si cela la differenza tra gestire il disastro o subirlo. E in un’Italia che già trema al pensiero di un altro inverno di piogge violente, ogni allerta è una richiesta: non sottovalutare il cielo di domani, quando pioggia e vento trasformeranno in fiumi le nostre strade e creeranno l’ennesima sfida contro gli elementi.

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