
Friedrich Merz ha scelto il tono della fermezza per il suo debutto ufficiale da cancelliere tedesco. Davanti al Bundestag, nel primo discorso di governo, ha annunciato che Berlino si prepara a costruire l’esercito convenzionale più forte d’Europa, perché “appropriato per il Paese più popoloso ed economicamente più forte” del continente. E ha aggiunto, con voce grave: “Anche i nostri partner si aspettano questo da noi, anzi lo esigono”.
L’ombra della Russia e la sfida ucraina
Il leader della Cdu ha poi alzato i toni contro Mosca: “Chi pensa che la Russia si accontenterà dell’Ucraina si illude”. Secondo Merz, la deterrenza deve essere la prima forma di difesa: “Vogliamo difenderci per non doverci difendere”. Ma il suo messaggio non è solo militare, è politico: serve un’Europa unita, soprattutto ora che l’Italia, ha sottolineato, “si defila dagli appuntamenti dei Volenterosi”.
La nuova dottrina tedesca passa anche dalla cooperazione con la Francia. Dopo l’accordo firmato a Parigi con Emmanuel Macron per un’integrazione rafforzata nella difesa, Merz ha promesso “collaborazione stretta con i nostri vicini europei sugli armamenti”. In parallelo, il governo ha ottenuto una modifica costituzionale che deroga al vincolo del debito per le spese in difesa oltre l’1% del PIL.
Attualmente, l’esercito tedesco conta 182mila soldati, ma Berlino punta a raggiungere quota 203mila entro il 2030. E sarà reintrodotta una forma di leva “alla svedese”, semi-obbligatoria. Un ritorno al passato per affrontare le tensioni del futuro.

Il fronte ucraino, Trump e il cessate il fuoco
Merz ha poi raccontato il recente viaggio a Kiev con Macron, Tusk e Starmer, da cui è scaturito un appello congiunto per un cessate il fuoco di 30 giorni. Il cancelliere ha rivelato di aver parlato due volte al telefono con Donald Trump, ringraziandolo per il suo sostegno alla tregua: “Può aprire uno spiraglio per i negoziati di pace”.
Una telefonata a quattro, con Zelensky in viva voce, ha coinvolto Trump in quello che sembrava un nuovo asse occidentale. “È fondamentale”, ha detto Merz, “che l’Occidente resti unito. Non possiamo permetterci divisioni in questa fase”.
Il bluff del Cremlino? Domani si saprà
Domani a Istanbul potrebbe arrivare la risposta definitiva di Mosca alla proposta per una pace almeno temporanea. Il Cremlino ha finora rifiutato il cessate il fuoco, proponendo invece “colloqui diretti” con Kiev. Ma l’Europa sospetta un bluff tattico.
Merz ha avvertito: se Putin sta solo prendendo tempo, le sanzioni saranno rafforzate. E ha concluso con un monito solenne: “Nessun diktat sulla pace, nessuna sottomissione a fatti militari sarà mai compatibile con i nostri valori europei”.