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Papa Leone XIV, tutta la verità: “Non voleva chiamarsi così…”

Pubblicato: 14/05/2025 10:59

Piazza San Pietro col fiato sospeso. La fumata bianca, il campanone che suona, i fedeli che aspettano. Quando il nome Leone XIV ha risuonato dal balcone centrale, il mondo ha accolto il nuovo Papa con rispetto e curiosità. In molti si sono chiesti perché proprio quel nome, cosa ci fosse dietro quella scelta.
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Le immagini del Conclave scorrevano rapide. Volti concentrati, preghiera silenziosa, voti che tracciavano il destino della Chiesa. Tra quei cardinali anche Fernando Filoni, figura di primo piano della Curia romana. La sua testimonianza, arrivata nei giorni successivi, ha aperto uno spiraglio sul momento più intimo del nuovo Pontefice.

Non si tratta di semplici retroscena. Ogni dettaglio rivela qualcosa della persona, della vocazione, del significato che porta con sé il nuovo successore di Pietro. Anche il nome scartato ha qualcosa da dire.

Il nome pensato: Agostino

Il cardinale Filoni lo ha raccontato in un’intervista. Papa Prevost, appena eletto, aveva considerato l’idea di chiamarsi Agostino. Poi ha scelto Leone. Poche parole, ma dense: “Inizialmente aveva pensato alla possibilità di chiamarsi Agostino, ma, alla fine, ha pensato che fosse meglio Leone”.

Il riferimento non nasce per caso. Prevost proviene dall’Ordine di Sant’Agostino, una delle famiglie religiose più antiche della Chiesa. In quella spiritualità ha trovato la sua vocazione, la sua formazione, la sua identità. Il nome Agostino avrebbe portato tutto questo con sé.

Sant’Agostino significa introspezione, ricerca della verità, dialogo tra fede e ragione. Una scelta simile avrebbe sottolineato l’anima contemplativa del nuovo Papa, il legame profondo con una visione della fede centrata sul cuore e sulla grazia. Non un nome casuale, ma una scelta carica di senso.

Il significato di Leone XIV

Alla fine, il nuovo Pontefice ha scelto un altro cammino. Ha preferito il nome Leone, con un numero che mancava da oltre un secolo. Non è una decisione neutra. Potrebbe avere pensato a Leone XIII, il cosiddetto “Papa sociale”, promotore della Rerum Novarum. Un Pontefice che ha aperto la Chiesa alle sfide della modernità, difendendo i più deboli.

Il nome Leone richiama anche figure storiche come Leone I, capace di fermare Attila con la sola forza morale. Coraggio, autorità, guida. Sono simboli forti, che pesano in un’epoca di cambiamento come quella attuale. Il nuovo Papa sembra voler tenere insieme dottrina e ascolto, fermezza e umanità.

La soddisfazione dei cardinali

Filoni ha concluso con parole chiare: “Personalmente sono molto soddisfatto. Ma credo di poter dire che tutti quelli che ho incontrato, tra i confratelli cardinali, hanno manifestato grande soddisfazione e gioia”. Il nuovo Papa ha colpito per la simpatia umana e per la cordialità con cui si è presentato al mondo.

Il nome Leone XIV raccoglie forza e continuità. Ma Agostino resta una radice profonda. Un richiamo discreto, ma presente. Il cammino spirituale non cambia. Cambia solo il nome con cui si presenta.

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