Vai al contenuto

Tregua e diplomazia: la partita di Istanbul tra appelli, assenze e nuovi attacchi

Pubblicato: 14/05/2025 20:09

A poche ore dall’avvio dei colloqui di Istanbul, l’intera comunità internazionale si trova dinanzi a un crocevia di segnali contrastanti: mentre ucraini e alleati spingono per un accordo di pace, gli attacchi sul campo e le incertezze sulla rappresentanza russa spingono i negoziati sull’orlo di uno stallo.

Lavrov non sarà a Istanbul

Secondo il quotidiano russo Kommersant, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov non parteciperà ai colloqui in programma domani in Turchia. Fonti anonime citate dal giornale parlano di impegni imprevisti, ma il Cremlino non ha ancora fornito spiegazioni ufficiali. L’assenza di Lavrov si somma al silenzio su una possibile presenza di Vladimir Putin, nonostante l’invito formale recapitato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Zelensky: “Pronti a qualsiasi negoziato”

“L’Ucraina è pronta a qualsiasi tipo di negoziato per porre fine alla guerra”, ha ribadito Zelensky alla vigilia della partenza per Istanbul. “I passi da compiere saranno decisi in base a chi rappresenterà la Russia ai colloqui”. Il leader di Kiev ha così mantenuto aperto il tavolo, pur consapevole che senza una controparte russa ufficiale i negoziati rischiano di rimanere solo un esercizio di facciata.

La NATO e l’appoggio di Rutte

Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha incontrato oggi il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha e ha rilanciato il sostegno dell’Alleanza: “Kiev può contare sul continuo impegno della NATO nel suo percorso verso una pace giusta e duratura”. Un segnale che conferma il fronte occidentale unito dietro all’Ucraina mentre esplorano vie diplomatiche.

Guterres: “Cessate il fuoco immediato”

Dalla Germania, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, affiancato dal cancelliere Friedrich Merz, ha invocato un “cessate il fuoco immediato e incondizionato”, conditio sine qua non per “una pace basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sul rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. Un appello che richiama la comunità internazionale a sostituire le armi con le parole.

Wadephul: “La palla è nel campo di Putin”

Intervenendo al Bundestag, il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha sollecitato direttamente Mosca: “L’Ucraina ha dimostrato la propria disponibilità a negoziare senza precondizioni. Ora ci aspettiamo che il signor Putin si sieda al tavolo delle trattative. Chiunque voglia la pace in Europa deve agire ora: la palla è nel campo di Putin”.

Missili su Sumy: due morti e nove feriti
Allo stesso tempo, però, il fronte orientale non tace. Un attacco missilistico russo contro un’infrastruttura industriale a Sumy ha causato due morti e nove feriti, tra cui due in condizioni gravi. Stessa comunità colpita questa mattina dal lancio di un drone che ha centrato un camion, uccidendo una persona e ferendone altre due. Questi episodi rafforzano lo scetticismo sull’imminenza di una tregua.

Trump disponibile

Sul versante americano, l’ex presidente Donald Trump ha espresso la propria disponibilità a partecipare ai negoziati di Istanbul, a condizione che Mosca confermi la propria delegazione. Un’ulteriore spinta a costruire un tavolo multilaterale, benché per ora privo della componente russa ufficiale.

Con la tempesta di “Ines” già annunciata in Mediterraneo, domani Istanbul diventerà il centro dell’attenzione geopolitica. Ma senza la controparte russa seduta al tavolo, i colloqui rischiano di restare un “dialogo tra ubriachi” – come li definiva un diplomatico –, incapaci di trasformare appelli e promesse in un vero armistizio.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 14/05/2025 20:26

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure