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Caso Resinovich, scoperta choc sul tecnico della vertebra rotta: cosa faceva in obitorio

Pubblicato: 15/05/2025 10:41

Il mistero attorno alla morte di Liliana Resinovich, scomparsa a Trieste e ritrovata morta il 5 gennaio 2022, si infittisce con un nuovo dettaglio: una frattura alla vertebra T2 scoperta durante l’autopsia potrebbe essere stata causata accidentalmente da un preparatore anatomico. A portare alla luce questo particolare è stato il fratello della vittima, Sergio Resinovich, durante il programma Chi l’ha visto?. Una rivelazione che rilancia le indagini.

Durante la puntata di ieri, 14 maggio 2025, Sergio Resinovich ha rivelato che la frattura alla vertebra T2 sarebbe stata provocata da Giacomo Molinari, un preparatore anatomico freelance noto sui social come Sector Jack. Secondo il fratello, la comunicazione del danno è avvenuta con un ritardo di oltre tre anni, sollevando dubbi sulla trasparenza delle procedure. «Mi sembra strano che dopo 3 anni e mezzo venga fuori questa storia», ha dichiarato Sergio, esprimendo perplessità sulla mancata segnalazione immediata alle autorità. L’uomo ha già presentato una querela per falso contro il tecnico. Cosa si è scoperto su Giacomo Molinari?

Caso Resinovich, il tecnico della vertebra rotta pubblicava video su TikTok dall’obitorio

Non solo la frattura vertebrale è al centro delle polemiche, ma anche il comportamento pubblico di Molinari. Conosciuto online come Sector Jack, aveva un canale YouTube e un profilo TikTok (ora chiusi) dove pubblicava contenuti riguardanti il lavoro nei reparti anatomici. Sergio Resinovich ha definito questa esposizione mediatica irrispettosa e inappropriata. «Chi gli ha dato l’autorizzazione a fare video in un obitorio?», ha dichiarato. La famiglia considera l’obitorio un luogo inviolabile, dove la discrezione dovrebbe essere prioritaria. Molinari ha risposto affermando di aver semplicemente illustrato tecniche anatomiche, senza mai trattare direttamente il caso Resinovich. «Il mio lavoro si è concluso con l’autopsia», ha detto.

Liliana Resinovich, frattura post mortem o lesione da aggressione?

Le affermazioni di Molinari sono contestate da due esperti forensi. Il professor Vittorio Fineschi, medico legale della famiglia Resinovich, ha affermato che la frattura era già presente prima della TAC. Anche Cristina Cattaneo condivide questa opinione, sostenendo che la frattura non può essere attribuita al lavoro dell’anatomopatologo. «Ci sono anche le altre lesioni. Qualcuno l’ha bastonata», ha aggiunto Fineschi, suggerendo che la frattura è compatibile con un’aggressione fisica prima della morte. Questo contraddice l’ipotesi iniziale di suicidio.

resinovich

Il corpo di Liliana Resinovich era stato scoperto in circostanze anomale: chiuso in due sacchi neri, con sacchetti in testa. L’ipotesi di suicidio era stata subito messa in dubbio, e nessuno è stato formalmente indagato. Oggi, grazie a queste nuove informazioni, il caso potrebbe subire una svolta. «Non vogliamo vendetta, ma verità. Liliana merita giustizia», ha concluso il fratello. Resta da chiarire se la frattura sia un danno autoptico non segnalato o una prova di omicidio trascurata. Le autorità giudiziarie dovranno fare chiarezza. Per ora, il mistero sulla morte di Liliana Resinovich rimane irrisolto, e il tempo, invece di chiudere il caso, continua ad aprire nuovi scenari.

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