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“Esplosione di contagi”. Bassetti lancia l’allarme: “È tornato. Non sottovalutate questo virus”

Pubblicato: 15/05/2025 19:30

Negli ultimi tempi si è tornati a parlare di una malattia che molti consideravano ormai parte del passato. In realtà, a livello europeo, stanno emergendo segnali che indicano un ritorno importante dei contagi, con numeri che crescono silenziosamente ma costantemente. In particolare, sono le fasce più giovani ad apparire esposte, soprattutto nei periodi di maggiore mobilità e aggregazione.

Il problema non è solo sanitario, ma anche culturale. C’è una diffusa percezione di leggerezza rispetto a patologie che, seppure comuni un tempo, possono ancora oggi causare complicanze gravi, persino nei Paesi con sistemi sanitari avanzati. E a lanciare l’allarme sono gli stessi esperti del settore, che chiedono maggiore attenzione e soprattutto prevenzione.

“È tornato endemico e non va sottovalutato”

A dare voce alla preoccupazione è Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive presso un grande ospedale del Nord Italia:
“Il morbillo è ormai tornato endemico. Purtroppo è una malattia percepita dall’immaginario collettivo come semplice, l’influenza o il raffreddore ‘con i puntini’, diciamo, ma non è così. È una patologia seria, non facile da gestire e con tante complicanze”, avverte il medico.

Secondo i dati più recenti, il 2024 si è chiuso con 1.000 casi confermati a livello nazionale, e l’andamento del 2025 sembra purtroppo destinato a seguire lo stesso schema.
“L’Europa è teatro del morbillo endemico e l’Italia non è risparmiata. Probabilmente anche quest’anno si chiuderà con un numero di contagi simile allo scorso”, prosegue Bassetti.

A preoccupare non sono solo i numeri assoluti, ma anche la gravità di alcune manifestazioni cliniche.
“Nei primi quattro mesi del 2025 ci sono stati tre casi di encefalite e un 25% di complicanze. Sono numeri che non possiamo ignorare”, sottolinea.
E aggiunge: “Il fatto che nei dati più recenti ci siano meno casi rispetto allo stesso periodo del 2024 è solo frutto del caso, non dell’aumento delle vaccinazioni”.

Il medico invita a una riflessione più profonda:
“Il morbillo è stato sottovalutato. Non si è capito quanto sia pericolosa una sua eventuale esplosione e poi non è facile da gestire”, conclude. Una lezione da non dimenticare.

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