
Dopo diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco sembra destinato a nuove indagini. Recentemente, un martello è stato rinvenuto in un canale a Tromello, grazie alla segnalazione di un testimone rimasto in silenzio per quasi due decenni. Questo ritrovamento ha riacceso l’interesse delle autorità, con perquisizioni che coinvolgono Andrea Sempio e i suoi amici, suggerendo che questa pista possa essere più rilevante di quanto si pensasse.
Il 14 febbraio, i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno scoperto un martello e altri oggetti interessanti in un canale vicino alla casa delle cugine di Chiara Poggi. Questo strumento potrebbe essere l’arma del delitto, secondo i documenti processuali, che indicano l’uso di un martello o oggetto contundente simile nel crimine. La criminologa Roberta Bruzzone, ospite a La Vita in Diretta, ha suggerito che “se trovassero qualcosa, si potrebbe riscrivere la storia del delitto di Garlasco”.
Stamattina c’è stata una smentita (non ufficiale) in merito al fatto che l’oggetto non sarebbe stato un martello bensì un oggetto in ferro comunque potenzialmente compatibile con l’arma del delitto. Ora, pare che invece si possa effettivamente parlare di un martello.
Il padre aveva descritto il martello agli inquirenti
Fu proprio il papà della vittima, Giuseppe Poggi, il 14 luglio 2008 a parlare dell’oggetto “sparito” dal garage della loro villetta: “Un martello a coda di rondine del tipo di quello usato dai muratori e col manico di legno”. “Dopo il dissequestro della casa – aveva messo a verbale Giuseppe Poggi – ho iniziato a visionare attentamente tutti gli ambienti per accertare l’esistenza di oggetti e suppellettil. (Il martello, ndr) era in garage sul davanzale in marmo della finestra” aveva aggiunto, escludendo che fosse stato portato via dalle persone che lo avevano aiutato a risistemare l’abitazione dopo il delitto”.
Perquisizioni e testimonianze cruciali
L’inchiesta, riaperta dalla Procura di Pavia, si concentra su Andrea Sempio, già noto alle autorità. Recenti perquisizioni, durate sette ore, hanno interessato la sua casa a Voghera e altre abitazioni a Garlasco, coinvolgendo anche Mattia Capra e Roberto Freddi. Questi nomi non sono nuovi, apparendo già nei verbali del 2008 e in una relazione del febbraio 2024, che include anche l’acquisizione di materiale biologico.
L’attenzione su Sempio è sostenuta dai suoi spostamenti il giorno dell’omicidio, documentati tra le 9:58 e le 12:18 con chiamate e messaggi verso Capra e Freddi. Un scontrino del parcheggio di Vigevano lo colloca lontano dalla scena del crimine, ma i nuovi oggetti sequestrati — appunti, diari, supporti informatici e telefoni — potrebbero rivelare dettagli inediti. Questi materiali potrebbero chiarire il contesto ancora poco esplorato del caso.

La difesa di Sempio: «Totale collaborazione»
Nonostante il crescente interesse investigativo, la difesa di Andrea Sempio rimane fiduciosa. L’avvocata Angela Taccia, affiancata da Massimo Lovati, ha dichiarato che Sempio è “sereno come sempre” e ha collaborato pienamente. L’attesa ora si concentra sui risultati delle analisi forensi del martello, che potrebbero confermare o escludere il suo legame con le ferite mortali inflitte a Chiara. Dopo quasi due decenni, una possibile svolta giudiziaria potrebbe finalmente emergere in uno dei casi più complessi della cronaca nera italiana.