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“Ho chiesto aiuto, ha detto no”. La “Terry” del Vigentino uccisa dal vicino di soli 15 anni

Pubblicato: 15/05/2025 08:42

MILANO – Era conosciuta da tutti come “la Terry”, figura familiare e benvoluta nel quartiere Vigentino, a sud della città. La notizia della morte violenta di Emma Teresa Meneghetti, 82 anni, si è diffusa rapidamente tra le palazzine popolari di via Bernardino Verro, dove l’anziana viveva da anni. I vicini, increduli, si sono radunati per strada poche ore dopo il delitto, sconcertati dalla voce che si rincorreva: a ucciderla sarebbe stato un ragazzo di appena 15 anni.

Le ultime immagini in vita della donna sono state registrate dalle telecamere di sorveglianza attorno alle 12 di mercoledì. Emma Teresa rientrava nel suo appartamento al terzo piano. Quelle stesse telecamere avevano però già ripreso il presunto aggressore, un quindicenne con precedenti problemi comportamentali, entrare nell’edificio alle 9 del mattino. Secondo le ricostruzioni, avrebbe atteso l’arrivo dell’anziana, poi l’avrebbe strangolata e colpita alla testa con una lampada in pietre minerali, portata via nello zaino e ritrovata in casa sua, a un chilometro di distanza.

A scoprire l’omicidio è stata la madre del giovane, che lo ha accolto a casa nel primo pomeriggio. È stato proprio lui a confessare quanto accaduto pochi minuti prima. La donna ha subito chiamato il 112, permettendo l’intervento immediato delle forze dell’ordine. Alle 14:36, tre pattuglie della polizia sono arrivate in via Verro: sul posto, gli agenti hanno rinvenuto le scarpe del ragazzo sporche di sangue, subito sequestrate. Il 15enne è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario.

Il ragazzo, incensurato, è di origine domenicana, frequenta una scuola nei pressi del luogo del delitto e ha vissuto fino a un anno fa nello stesso palazzo della vittima. Pur avendo mostrato in passato squilibri psichici, non risultava in cura presso alcun Centro Psico Sociale. Alla madre, di origine venezuelana, avrebbe raccontato di essersi rivolto a “Terry” per chiedere aiuto economico. Il rifiuto lo avrebbe spinto a una violenta reazione, culminata nell’aggressione.

Quel legame passato – una convivenza sullo stesso pianerottolo – rende ancora più drammatica la vicenda. Emma Teresa viveva da sola, ma era molto conosciuta nel quartiere. Ogni mattina si recava al bar per un caffè, una presenza fissa nel tessuto sociale della zona. «L’abbiamo vista anche ieri», raccontano i commercianti. «Mai avremmo immaginato che fosse l’ultima volta».

Nel tardo pomeriggio è arrivata anche la figlia della vittima, sostenuta da tre poliziotti mentre usciva sconvolta dalla scena del crimine. Il dolore della famiglia si aggiunge allo sgomento del quartiere, ancora incapace di accettare che un gesto tanto efferato possa essere stato commesso da un ragazzo così giovane.

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Ultimo Aggiornamento: 15/05/2025 08:43

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