
I prossimi giorni si preannunciano cruciali sul piano diplomatico per il conflitto che continua a scuotere l’Europa orientale. Nuovi contatti tra le parti coinvolte sono attesi in un contesto mediato da una potenza regionale, mentre cresce la tensione per alcune assenze significative ai tavoli dei colloqui.
A poche ore dall’appuntamento fissato, non mancano le polemiche legate alla composizione delle delegazioni. Da una parte si auspica un gesto concreto da parte dei vertici politici per mostrare apertura. Dall’altra, il clima resta teso anche sul piano simbolico.
Zelensky: “Putin dovrebbe esserci, non possiamo inseguirlo per il mondo”
Secondo quanto riportato da fonti vicine all’organizzazione dei negoziati, i colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina inizieranno oggi, 16 maggio, con l’incontro previsto a Istanbul. L’assenza del leader russo, però, ha sollevato critiche, soprattutto da parte ucraina.
Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha dichiarato apertamente la sua delusione:
“L’assenza di Putin è una mancanza di rispetto personale, non solo nei confronti dell’Ucraina, ma anche nei confronti dei presidenti degli Stati Uniti e della Turchia”, ha affermato durante una conferenza stampa ad Ankara, tenutasi dopo un colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Zelensky ha ribadito che, a suo avviso, Putin dovrebbe “dimostrare la sua leadership” e partecipare di persona ai colloqui.
“Adesso siamo ad Ankara, dopodiché manderemo un gruppo a Istanbul. Lui (Putin) non è qui e non è a Istanbul. Ma non possiamo girare il mondo in cerca di una persona”, ha dichiarato il capo di Stato ucraino, citato dalla stampa nazionale del suo Paese.
Il presidente ucraino ha sottolineato l’importanza della presenza dei rappresentanti di alto livello delle altre parti coinvolte:
“Chi sono le parti in guerra? Russia e Ucraina. Chi c’è? Il segretario di Stato Rubio sì, il ministro degli Esteri turco sì, il ministro degli Esteri ucraino sì. E dov’è la persona corrispondente della Federazione Russa?”, si è chiesto Zelensky.
“Questa è una mancanza di rispetto non solo per l’Ucraina, è una mancanza di rispetto per tutti, prima di tutto per la Turchia, perché l’incontro si svolge qui”, ha concluso.
Il clima, dunque, resta complesso, non solo per i contenuti delle trattative ma anche per la gestione diplomatica dei segnali politici.
A rendere il quadro ancora più fluido è la posizione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che, secondo quanto riportato dai media locali, deciderà solo oggi se partecipare ai colloqui. Al suo fianco, pronti a Istanbul, dovrebbero esserci il capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak, il ministro della Difesa Rustem Umerov, il consigliere diplomatico Ihor Zhovkva e il ministro degli Esteri Andrii Sybiha. Tuttavia, la conferma sul formato e l’effettivo svolgimento dei negoziati resta appesa a un filo.
Gli animi si sono fatti nel frattempo incandescenti, con accuse da parte dell’Ucraina e replica feroce da Mosca. “Un clown, un fallito, una persona dall’istruzione sconosciuta”. Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo alle sue parole secondo le quali la delegazione russa ai negoziati di Istanbul è “una farsa”.

Zelensky ha dichiarato di voler attendere l’identità della delegazione russa prima di assumere una posizione definitiva: “Sto aspettando di sapere chi arriverà dalla Russia e poi stabilirò quali passi l’Ucraina dovrà compiere”, ha detto. Le parole del presidente ucraino precedono l’annuncio ufficiale del Cremlino sull’assenza di Putin e mostrano tutta la cautela con cui Kiev si sta muovendo in questo passaggio delicato.
Parallelamente, si è tenuto ad Antalya, in Turchia, un incontro informale tra i ministri degli Esteri della NATO, durante il quale il ministro ucraino Sybiha ha incontrato il segretario di Stato Usa Marco Rubio e il senatore Lindsey Graham. Nel corso del vertice, Sybiha ha ribadito l’impegno dell’Ucraina nei processi di pace e ha ringraziato gli Stati Uniti per il sostegno alla visione diplomatica del presidente Trump.
“È fondamentale che la Russia ricambi i passi costruttivi dell’Ucraina. Finora non l’ha fatto”, ha affermato Sybiha, aggiungendo che “rifiutare la pace ha un costo”. Le sue parole sottolineano un clima ancora teso, in cui le aperture di Kiev non sembrano ricevere risposte concrete da Mosca, mentre il mondo attende segnali che possano riaccendere la speranza di una tregua.
Trump: “Nulla accadrà finché io e Putin non ci incontreremo”
“Non succederà nulla finché io e Putin non ci incontreremo”. Lo ha detto Donald Trump a bordo dell’Air Force One, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. Il presidente ha detto di “non essere deluso dalla delegazione russa” in Turchia, ammettendo però di non saperne nulla.