
Jannik Sinner domina senza appello la semifinale contro Casper Ruud, imponendosi con un netto 6-0 6-1. Una prestazione praticamente perfetta per l’azzurro, che ha lasciato appena un game al norvegese, incapace di reagire alla potenza e alla precisione del numero uno al mondo.
Primo set: Sinner perfetto, 6-0 in venti minuti
Partenza da sogno per Sinner, che strappa subito il servizio a Ruud con quattro punti consecutivi nel game d’apertura. Scambi intensi, colpi profondi e accelerazioni brucianti: Jannik impone il suo ritmo fin da subito.
Il dominio prosegue con un altro break a zero: Ruud sbaglia anche con il dritto, commettendo due errori non forzati che permettono all’azzurro di volare sul 3-0. In poco più di 15 minuti, Sinner è avanti 4-0, lasciando senza scampo l’avversario.
Sinner è ingiocabile: colpi pesanti, traiettorie profonde, concentrazione massima. Un vero e proprio show che si chiude con un eloquente 6-0 in appena 20 minuti.
Secondo set: ancora dominio, Ruud conquista solo un game
Anche nel secondo parziale, Sinner ricomincia con lo stesso ritmo: nonostante i quattro punti diretti con il servizio da parte di Ruud, l’azzurro riesce a ottenere il break alla seconda occasione utile. Il successivo game al servizio è un altro esempio di perfezione: consolida il vantaggio con facilità, portandosi sul 2-0.
Ruud riesce finalmente a sbloccarsi, salvando una palla break e vincendo il primo game dell’incontro, complice qualche imprecisione dell’azzurro. Ma è un’illusione momentanea: Sinner torna subito a spingere, gestendo il gioco dal centro del campo e chiudendo il punto con un elegante schiaffo al volo. È 3-1.
Un monologo azzurro: chiusura 6-1
Nel quinto gioco, Jannik mostra anche il suo repertorio più vario, con una delicata palla corta di dritto che sorprende un Ruud ormai in difficoltà su tutti i fronti. Il dominio continua: 4-1, poi 5-1 e infine la chiusura.
Nessuna chance per Ruud, nemmeno ai vantaggi. Sinner chiude il secondo set 6-1 con un’altra prova di forza.
Un match a senso unico, che conferma il momento di grazia del numero uno del mondo: una semifinale dominata, un solo game concesso e l’ennesima dimostrazione di superiorità.