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Trump, l’impegno per Gaza: “Tornerà una zona libera”

Pubblicato: 15/05/2025 11:15

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è intervenuto a Doha con dichiarazioni destinate a far discutere, soprattutto per il peso simbolico e strategico delle sue parole. Durante una conferenza stampa tenuta nella capitale del Qatar, dove si trova per un viaggio di Stato nei Paesi del Golfo, Trump ha parlato della situazione a Gaza e del possibile futuro della Striscia, esprimendo una visione chiara, seppur controversa.

Una nuova fase per Gaza?

“Stiamo lavorando duramente. Gaza è stata un territorio di morte e distruzione“, ha affermato il presidente, sottolineando la volontà di Washington di giocare un ruolo attivo nella ricostruzione e nel futuro politico della regione. L’obiettivo, secondo quanto dichiarato, sarebbe trasformarla in una “zona di libertà”. Un’espressione che, pur lasciando spazio a interpretazioni, delinea l’intenzione americana di incidere in modo diretto su uno dei nodi più delicati del Medio Oriente.

A riportare la notizia è l’agenzia France Presse, che ha riferito anche un’altra affermazione significativa del Presidente Usa: “Penso che sarei orgoglioso se gli Stati Uniti la prendessero, la conquistassero e la trasformassero in una zona di libertà“.

Il contesto e le reazioni

La dichiarazione arriva in un momento particolarmente sensibile, mentre la situazione nella Striscia di Gaza resta drammatica, con una crisi umanitaria in corso e un processo negoziale ancora lontano da soluzioni definitive. L’ipotesi di un ruolo diretto degli Stati Uniti nella gestione futura del territorio palestinese solleva interrogativi sia sul piano diplomatico che su quello operativo.

Non è la prima volta che Trump utilizza un linguaggio diretto e assertivo per descrivere interventi americani all’estero. Nonostante l’auspicio di tutti sia che si possa arrivare presto alla pace, l’utilizzo di termini come “conquistare” ha attirato l’attenzione degli analisti, che ne osservano la possibile implicazione geopolitica, soprattutto in un’area già segnata da decenni di conflitto.

Per ora, non ci sono state reazioni ufficiali da parte dell’Autorità Palestinese né del governo israeliano, ma le dichiarazioni del Presidente americano pongono le basi per una fase nuova nel dibattito internazionale sul futuro di Gaza. Se si tratterà solo di parole o dell’inizio di un’iniziativa concreta, saranno il tempo e la diplomazia a dirlo.

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