Vai al contenuto

Violenza di genere, Nordio sciocca il Senato: “Il braccialetto elettronico dà l’alert, poi sta alla vittima”

Pubblicato: 15/05/2025 17:30

Il tema della sicurezza delle donne e della prevenzione dei reati attraverso strumenti tecnologici continua a far discutere. Durante un recente confronto istituzionale, sono emerse riflessioni critiche sull’efficacia di uno degli strumenti più dibattuti: il braccialetto elettronico.

Al centro dell’attenzione, le tempistiche di reazione e la reale possibilità di impedire che un potenziale aggressore raggiunga la sua vittima, nonostante i vincoli imposti dal dispositivo.

Nordio: “Il braccialetto elettronico non basta”

Il funzionamento del braccialetto elettronico è molto spesso incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza non compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine”, ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo durante una sessione di domande e risposte al Senato.

Secondo il ministro, è fondamentale ripensare il sistema di allerta, in modo da offrire una protezione più concreta e immediata a chi è in pericolo. “Dobbiamo coniugare questi due elementi dando un’allerta alla vittima, affinché sia in grado – nel momento in cui coglie questo momento di pericolo – di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto“.

Il problema delle distanze e dei mezzi rapidi

Nordio ha inoltre sottolineato che le attuali soglie di distanza imposte dal braccialetto potrebbero non essere sufficienti a garantire l’incolumità della vittima. “Se si ritiene che dieci chilometri siano sufficienti per tenere a distanza la potenziale vittima dal potenziale aggressore, molto spesso la comunicazione funziona ma, in quei minuti in cui funziona l’avvertimento o il warning, i mezzi di trasporto del potenziale aggressore sono già riusciti a raggiungere la vittima“, ha spiegato.

“Spetterà ai magistrati valutare caso per caso”

Il ministro ha infine ricordato che ogni situazione dovrà essere valutata individualmente, lasciando ai giudici il compito di stabilire la soglia di sicurezza adeguata: “Sarà in questo caso il magistrato a valutare quale sia la distanza sufficiente per poter assicurare le due parti, tenendo conto anche di questi mezzi di locomozione, che oggi purtroppo annullano le distanze che un tempo potevano essere considerate sufficienti”, ha concluso Nordio.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2025 17:32

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure