Vai al contenuto

Francesca trovata morta in casa, svolta nelle indagini: la decisione è arrivata proprio ora

Pubblicato: 16/05/2025 14:42
Ercolini giudice corpo riesumato

In certe storie il tempo non basta a spegnere il dolore né a chiudere le domande. Quando muore una persona amata, l’istinto cerca una spiegazione che restituisca almeno un frammento di senso. Ma quando le risposte non arrivano, o sembrano contraddittorie, il bisogno di verità diventa un compito, una missione che brucia ogni giorno con la stessa intensità. E così capita che una madre non si arrenda e continui a chiedere giustizia, anche quando le indagini sembrano concluse.
Leggi anche: Pfizergate, arriva la decisione del giudice: Ursula trema

La storia che si riapre oggi è quella di una donna, una professionista, una giudice. Una figura pubblica ma anche una figlia, la cui morte improvvisa ha lasciato dietro di sé troppi silenzi. Un caso che sembrava archiviato e che invece torna ora sotto i riflettori della cronaca giudiziaria, grazie alla determinazione di chi non ha mai accettato la versione ufficiale.

Si riapre il caso della giudice trovata morta a Pesaro

È stato riaperto il caso della giudice Francesca Ercolini, originaria di Riccia, in provincia di Campobasso, trovata morta nella sua abitazione a Pesaro il 26 dicembre 2022. La magistrata, che ricopriva l’incarico di presidente della Seconda sezione civile del Tribunale di Ancona, era stata inizialmente ritenuta vittima di suicidio. Ora però nuove indagini giudiziarie, coordinate dalla Procura dell’Aquila, mettono in dubbio quella prima ricostruzione.

Venerdì 23 maggio, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila conferirà ufficialmente l’incarico a un perito medico-legale, nell’ambito di un incidente probatorio. Il passo più delicato sarà la riesumazione del corpo della giudice Ercolini, per sottoporlo a una nuova autopsia, dopo oltre due anni dalla sua scomparsa. Una decisione che potrebbe ribaltare quanto finora emerso nelle indagini.

La battaglia della madre e i dubbi sulla prima ricostruzione

A riaccendere l’attenzione sul caso è stata Carmela Fusco, madre della magistrata e sorella della politica molisana Angiolina Fusco Perrella, scomparsa nel 2021. La donna non ha mai creduto che la figlia si fosse tolta la vita in modo improvviso e inspiegabile. A suo nome, l’avvocato Giuseppe Lattanzio del foro di Campobasso ha presentato un esposto dettagliato alla Procura dell’Aquila, accompagnato da una corposa consulenza medico-legale che evidenzia numerose incongruenze rispetto agli accertamenti iniziali.

Secondo quanto riportato, il gip Marco Billi ha accolto la richiesta non solo per una nuova autopsia, ma anche per un esperimento giudiziale all’interno dell’abitazione dove Francesca Ercolini fu ritrovata senza vita. La casa, posta sotto sequestro, diventerà così il teatro di una ricostruzione dettagliata della scena del decesso, per accertare la compatibilità tra gli elementi presenti e la dinamica ipotizzata.

Iscrizioni nel registro degli indagati e nuove accuse

La riapertura del fascicolo ha avuto conseguenze immediate anche sul piano giudiziario. Sono state iscritte nel registro degli indagati più persone, tra cui il marito della giudice, l’avvocato Lorenzo Ruggeri, e il medico legale che eseguì la prima autopsia. Le ipotesi di reato variano dal depistaggio alla falsità ideologica, fino alla violazione del segreto istruttorio.

Non è la prima volta che il nome del marito emerge nell’ambito dell’inchiesta. Già in passato, infatti, la magistratura aveva indagato nel contesto familiare per presunti maltrattamenti e istigazione al suicidio. Un’ipotesi che, secondo la madre di Francesca, non può essere archiviata con leggerezza. Lo scorso novembre, quando la Procura dell’Aquila aveva chiesto di archiviare la posizione del marito, il giudice respinse la richiesta, accogliendo l’opposizione presentata da Carmela Fusco e ordinando ulteriori indagini tecniche e informatiche.

Indagini approfondite e nuovi sviluppi attesi

Le indagini si sono intensificate negli ultimi mesi. Sono stati disposti sequestri e perquisizioni, ed effettuate analisi approfondite sui dispositivi elettronici in uso alla famiglia, nel tentativo di individuare elementi utili a chiarire le ultime ore di vita della giudice.

Il caso della morte di Francesca Ercolini rappresenta oggi uno dei dossier più delicati della giustizia italiana recente. La combinazione di un decesso sospetto, un contesto familiare complesso, e la pressione pubblica esercitata da una madre determinata, ha portato a riesaminare con attenzione tutti gli elementi. L’esito della nuova autopsia e della ricostruzione giudiziale potrebbe segnare una svolta decisiva.

In attesa del 23 maggio, resta l’amarezza per una vicenda ancora oscura e il desiderio di fare chiarezza. Per rispetto della memoria di una magistrata, per il bisogno ineludibile di giustizia, e per il diritto di una madre a conoscere la verità sulla fine di sua figlia.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure