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Italia, 47enne trovata morta in casa: svolta nelle indagini, il compagno confessa

Pubblicato: 16/05/2025 09:29

Un nuovo caso di femminicidio scuote l’Emilia-Romagna. Daniela Coman, 48 anni, impiegata a Sassuolo e madre di un bambino, è stata trovata priva di vita mercoledì sera in un appartamento a Prato di Correggio. Il corpo giaceva sul letto, coperto da un piumone, senza segni evidenti di violenza. L’allarme è stato lanciato dai familiari, preoccupati per il suo silenzio prolungato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno forzato l’ingresso dell’abitazione in via Dinazzano.

«L’ho strangolata e poi sono fuggito». Ora è indagato per omicidio. Si stanno definendo i contorni della vicenda che ha portato alla morte di Daniela Coman, 48enne romena residente a Sassuolo di Modena, impiegata in un’azienda di elettronica. Il corpo della donna è stato rinvenuto nella giornata di giovedì 15 maggio in un appartamento di Prato di Correggio, in provincia di Reggio Emila, a una quarantina di chilometri da Sassuolo; l’abitazione è intestata al compagno della Coman, Peter Pancaldi, 45 anni, di origini modenesi, che frequentava da alcuni mesi. Una relazione che la donna voleva interrompere.

Ritrovata senza vita nella casa del compagno

Secondo quanto emerso, Daniela avrebbe confidato a familiari e amici di vivere una relazione “tossica”, fatta di violenze e minacce. Aveva raccontato episodi di aggressioni, richieste insistenti di denaro per acquistare droga e persino un tentativo di strangolamento. Le sue ultime parole ad alcune persone care suonano ora come un presagio: “Se mi succede qualcosa, cercatemi lì. Ho paura”.

La scomparsa della donna era stata denunciata da una sorella e dall’ex compagno, dopo due giorni senza risposte. Le forze dell’ordine si sono quindi attivate in tempi rapidi, localizzando Pancaldi nella Peugeot 208 della vittima grazie ai sistemi di videosorveglianza. L’auto è stata rintracciata a Modena, e l’uomo è apparso in uno stato di evidente alterazione al momento del ritrovamento.

Daniela lavorava in una ditta di elettronica a Baggiovara e, fino a poco più di un anno fa, viveva una vita tranquilla a Sassuolo, dove era conosciuta come una donna solare e riservata. La separazione dal padre di suo figlio e il successivo legame con Pancaldi avrebbero segnato una brusca svolta nella sua esistenza. I vicini di casa parlano di comportamenti instabili da parte dell’uomo, probabilmente legati alla tossicodipendenza.

Al momento, le indagini sono in corso per fare luce sulle dinamiche precise dell’accaduto. La Procura non ha ancora diffuso note ufficiali, ma da ambienti investigativi si apprende che Pancaldi avrebbe confessato e fornito dettagli chiave per ricostruire l’orribile vicenda.

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