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Giorgia Meloni arriva a Tirana, il premier albanese Rama si inginocchia: “Edi, no dai”

Pubblicato: 16/05/2025 13:30
Meloni Rama si inginocchia

Ha fatto rapidamente il giro dei social la scena in cui il primo ministro albanese Edi Rama si inginocchia davanti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, appena giunta a Tirana per il sesto vertice della Comunità politica europea. Un gesto teatrale, accompagnato da un sorriso e da mani giunte, con l’ombrello posato di lato, che ha suscitato un misto di ilarità, sconcerto e critiche.
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Edi, dai no!”, ha reagito Meloni con tono divertito. Poi, poco dopo, ha scherzato con i giornalisti presenti: “Lo fa solo per sembrare alto quanto me”. La scena è stata immortalata da fotografi e operatori ed è divenuta virale, ma non tutti l’hanno accolta con leggerezza.

Critiche sui social al gesto di Rama

Il siparietto tra Rama e Meloni ha diviso l’opinione pubblica. Sui social si sono moltiplicati i commenti critici. “Se fossi albanese mi sentirei umiliato”, scrive un utente. “Non esiste un protocollo?” e “Scenetta patetica, gesto eccessivo”, si legge tra le osservazioni più caustiche. Se da una parte c’è chi ha interpretato la scena come una manifestazione scherzosa di stima e ospitalità, altri l’hanno letta come un comportamento fuori luogo per un leader politico, in un contesto istituzionale di alto profilo.

In ogni caso, il gesto ha acceso i riflettori su un summit che, al di là delle immagini folkloristiche, si è svolto in un clima di forte tensione geopolitica e intensi lavori diplomatici.

Al centro del vertice il conflitto in Ucraina

Il sesto vertice della Comunità politica europea, iniziativa lanciata nel 2022, ha riunito a Tirana i rappresentanti di 47 Paesi, tra cui 20 nazioni extra-UE. Un appuntamento fondamentale per discutere le grandi questioni che attraversano il continente, a partire dal conflitto in Ucraina.

Presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha partecipato a una serie di incontri chiave. Tra questi, il primo incontro trilaterale a Istanbul tra le delegazioni ucraina, turca e americana, durato circa un’ora. Erano presenti il segretario di Stato USA Marco Rubio, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e Andrii Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino.

Sempre nella mattinata, intorno alle 12.20 (ora italiana), ha avuto luogo un incontro bilaterale tra Ucraina e Russia, un momento delicato in un contesto di sforzi diplomatici tesi a costruire un percorso di pace.

Meloni: “Serve un cessate il fuoco incondizionato”

Nel suo intervento, Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di insistere per “un cessate il fuoco incondizionato” e per “un accordo di pace serio che dia garanzie di sicurezza a Kiev”. La premier ha sottolineato la determinazione italiana a non arrendersi di fronte alle difficoltà: “Non dobbiamo gettare la spugna”, ha affermato, lanciando un messaggio diretto a quei Paesi che sembrano esitare davanti alla prospettiva di un dialogo effettivo.

La premier ha inoltre parlato di “propaganda” che in queste ore avrebbe mostrato chi sia effettivamente disposto a lavorare per la pace e chi meno. Un’affermazione che si inserisce nel quadro delle tensioni internazionali e delle divergenze emerse anche tra gli stessi Stati europei sul ruolo da tenere nei confronti di Mosca.

Immigrazione e allargamento europeo tra i temi in agenda

Tra i temi discussi al summit anche la gestione dei flussi migratori, su cui Meloni ha voluto rimarcare i progressi ottenuti. “La velocità dei lavori dimostra il funzionamento dei rimpatri in Albania e stiamo andando avanti come promesso”, ha dichiarato, difendendo il controverso accordo italo-albanese sui migranti.

Il vertice è stato preceduto, nella serata del 15 maggio, da una cena riservata tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e i sei leader dei Balcani Occidentali, coinvolti nel processo di allargamento dell’Unione europea.

L’apertura ufficiale del summit è stata affidata a uno spettacolo di danze tradizionali albanesi, a cui ha fatto seguito l’arrivo dei leader europei e la sessione plenaria. I lavori sono poi proseguiti con diversi tavoli tematici, dedicati alla sicurezza, alla cooperazione energetica e al rafforzamento dei rapporti tra UE e Paesi partner.

Una vetrina diplomatica tra simboli e strategie

Se l’immagine più condivisa del vertice rimarrà probabilmente quella dell’inginocchiamento di Edi Rama davanti a Giorgia Meloni, la sostanza del summit ha riguardato temi di primaria importanza per il futuro dell’Europa. Il gesto del premier albanese, criticato da alcuni e accolto con leggerezza da altri, ha comunque catalizzato l’attenzione su un incontro che si propone di rafforzare il dialogo politico tra Paesi UE ed extra-UE. Tra simboli e strategie, la Comunità politica europea cerca di farsi spazio come forum stabile e influente in un’epoca di grandi incertezze.

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