
L’olio d‘oliva extravergine è un pilastro della dieta mediterranea, apprezzato per le sue proprietà nutrizionali e benefici per la salute. Tuttavia, un recente test comparativo condotto dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs solleva dubbi sulla reale qualità degli oli EVO presenti nei supermercati. L’analisi ha coinvolto 22 oli extravergine di oliva, sia convenzionali che biologici, venduti nella grande distribuzione francese. I risultati sono allarmanti: tutti i campioni analizzati presentano almeno un tipo di contaminante. Il test, eseguito da un laboratorio indipendente, ha individuato presenza diffusa di plastificanti, in particolare ftalati, composti considerati interferenti endocrini e potenzialmente dannosi per la salute riproduttiva. Neppure gli oli extravergine biologici sono risultati immuni.
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I casi più critici
Tra i casi più critici di olio d’oliva emergono:
– Carapelli: 4,8 mg/kg di plastificanti;
– Terra Delyssa: 3,5 mg/kg;
– Primadonna (Lidl): contaminato da ftalati e difetti organolettici.
L’unico prodotto con un livello molto basso di contaminanti (0,2 mg/kg) è Puget, che contiene però una molecola (DEHT) ancora poco studiata scientificamente. Il test ha anche analizzato il contenuto di acido oleico, un acido grasso monoinsaturo benefico per la salute cardiovascolare:
– Terra Delyssa: solo il 61% di acido oleico;
– Puget: fino al 75,4%.
Le marche italiane si posizionano nella fascia medio-alta per qualità lipidica, con una buona percentuale di grassi salutari e una bassa presenza di grassi saturi. Inoltre, nessun olio ha mostrato valori anomali di acidi grassi trans, a conferma del rispetto delle normative UE.

Migliori oli extravergine italiani nel test: Costa D’Oro e Carapelli bio in testa
Nonostante il quadro generale non entusiasmante, gli oli extravergine italiani si distinguono positivamente. In particolare:
– Costa D’Oro Bio: terzo posto assoluto;
– Carapelli Bio: quinta posizione.
Anche Carapelli tradizionale e Monini ricevono una valutazione positiva, pur con qualche contaminante (ftalati, MOAH e MOSH), grazie a un buon profilo sensoriale e lipidico, senza sospette miscele.

Le peggiori marche: attenzione a Primadonna, Terra Delyssa e Cauvin
Tra gli oli peggiori spiccano, secondo questo test:
– Primadonna (Lidl): contaminato e con gravi difetti sensoriali;
– Terra Delyssa e Cauvin: alti livelli di plastificanti e acidi grassi saturi.