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Omicidio Paganelli, scontro in diretta tra Matano e Bruzzone: “Abbi pazienza ma non posso dire diversamente”

Pubblicato: 16/05/2025 09:15
Paganelli scontro Matano Bruzzone

Il caso Pierina Paganelli, uccisa in circostanze ancora tutte da chiarire, torna a occupare la scena televisiva e l’opinione pubblica italiana grazie a un nuovo capitolo raccontato in esclusiva da La Vita in Diretta. Il conduttore Alberto Matano ha scelto di mandare in onda un audio inedito risalente al 16 febbraio, in cui Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva – l’uomo accusato dell’omicidio –, parla al telefono con l’inviato del programma, Valerio Scarponi.
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Durante la lunga conversazione, Bartolucci sembra alludere a responsabilità di Manuela Bianchi, nuora di Pierina ed ex amante del marito, e di suo fratello Loris, dichiarando perfino di aver visto il corpo della vittima. Un audio forte, destinato a far discutere. Ma la sua messa in onda ha immediatamente innescato un duro confronto in studio tra Matano e la criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa di Dassilva.

Roberta Bruzzone: “Audio inutile, Valeria era in stato di angoscia”

La prima a prendere posizione è stata proprio Roberta Bruzzone, che ha bollato l’audio come irrilevante dal punto di vista probatorio: «Quella registrazione è la fotografia di uno dei momenti di disperazione più profondi affrontati da Valeria. Si percepisce chiaramente la sua condizione alterata. È un contenuto totalmente inutile, privo di valore. Una donna travolta dall’angoscia, niente di più».

Parole nette che non hanno convinto il conduttore, pronto a ribattere con una domanda pungente: «Ma allora questo non conferma la valutazione della procura, che considera Bartolucci inattendibile?». Una considerazione che ha acceso gli animi in studio.

Matano: “La procura potrebbe avere ragione”, Bruzzone reagisce: “Valeria è attendibile”

La replica della criminologa non si è fatta attendere. Bruzzone ha difeso con decisione l’attendibilità di Valeria Bartolucci, spiegando che ha reso dichiarazioni lucide e articolate in altre fasi dell’indagine: «Quello era un momento di fragilità estrema, una finestra temporale buia nella sua vita. Ha avuto fiducia nella persona sbagliata, e mi dispiace che la sua fragilità emotiva sia finita nelle mani sbagliate».

Il riferimento implicito era all’inviato Valerio Scarponi, che ha registrato la telefonata. Matano, a sua volta, ha difeso il lavoro del giornalista: «Noi facciamo il nostro lavoro». Ma Bruzzone ha insistito: «Scarponi ha fatto una scelta. Ma io, come consulente di Bartolucci, dico che lei si è fidata della persona sbagliata. Posso fare questa valutazione?».

Diffida contro l’inviato Scarponi, Matano difende il diritto di cronaca

Il confronto si è spostato poi sul fronte legale. La registrazione dell’audio è stata consegnata alla procura, ha spiegato Matano, precisando che il programma ha atteso la chiusura delle indagini prima di divulgarla. Ma la trasmissione è finita anche nel mirino della difesa di Manuela Bianchi, che tramite la propria legale, l’avvocatessa Nunzia Barzan, ha inviato una diffida formale contro l’inviato Scarponi.

La motivazione: presunti comportamenti invasivi e insistenti nei confronti della sua assistita. Matano ha risposto in diretta: «Rivendico il diritto di cronaca, sancito dalla Costituzione. Il nostro inviato svolge il suo lavoro correttamente, come tutti gli altri colleghi. Non abbiamo mai leso la libertà di nessuno né assunto atteggiamenti persecutori».

La tensione si spegne ma restano dubbi sul valore dell’audio

Il momento più teso della trasmissione si è chiuso con un botta e risposta tra il conduttore e la criminologa. Bruzzone ha ribadito che «quel documento non ha alcun rilievo ai fini processuali», mentre Matano ha lasciato che fosse la magistratura a valutare la questione. «Abbiamo fatto quello che andava fatto – ha dichiarato – e consegnato il materiale agli inquirenti, perché è un dovere civico. Piaccia o non piaccia, questo è fare cronaca».

Il caso resta aperto, così come restano le domande sull’attendibilità delle testimonianze e sull’opportunità di diffondere audio così delicati in un contesto mediatico. Intanto, il nome di Pierina Paganelli continua a essere al centro di un’indagine che scuote non solo le aule giudiziarie, ma anche i salotti televisivi italiani.

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