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Piazzapulita, scontro tra Jeffrey Sachs e Nathalie Tocci sull’Ucraina: “Le tue affermazioni sono del tutto sbagliate”

Pubblicato: 16/05/2025 10:35
Piazzapulita scontro  Sachs Tocci

È scontro frontale a Piazzapulita, il talk show di approfondimento politico in onda su La7, tra l’economista statunitense Jeffrey Sachs e la politologa italiana Nathalie Tocci. Il tema, tra i più divisivi degli ultimi anni, è la guerra in Ucraina. Ma dietro il confronto, andato in onda in una delle puntate più accese della stagione, si agitano visioni opposte sul ruolo dell’Occidente, della NATO, e delle scelte strategiche dell’Unione Europea.
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Durante la discussione, Tocci ha difeso con fermezza la posizione europea, respingendo l’idea che il conflitto in corso possa essere ridotto a una guerra per procura tra Stati Uniti e Russia. «La guerra in Ucraina non finirà in 24 ore — ha dichiarato —. E ora ci accusano di essere i guerrafondai». Immediata e tagliente la replica di Jeffrey Sachs, secondo cui il dibattito in Europa e in Occidente sta assumendo toni pericolosamente unilaterali. «Stiamo gettando la maschera un po’ ovunque — ha affermato —. Quando Trump dice ‘Facciamo la pace’, in Europa si risponde ‘Facciamo la guerra’. La democrazia negli Stati Uniti non è funzionante, ma nemmeno in Europa funziona bene. Le sue affermazioni sono del tutto sbagliate».

Chi sono Jeffrey Sachs e Nathalie Tocci

Jeffrey Sachs è un economista di fama internazionale, noto per il suo lavoro sulle strategie di sviluppo e per il suo passato ruolo di consulente in diverse crisi economiche mondiali. Ex direttore dell’Earth Institute della Columbia University, è una delle voci più critiche verso l’operato geopolitico degli Stati Uniti, e negli ultimi anni ha assunto posizioni sempre più distanti dalla narrazione mainstream sull’Ucraina, denunciando le responsabilità dell’Occidente nell’escalation del conflitto.

Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), è una delle principali esperte europee di relazioni internazionali. Ex consigliera speciale dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini, ha ricoperto un ruolo strategico nell’elaborazione della Global Strategy dell’Unione. La sua posizione è apertamente favorevole a un sostegno all’Ucraina e al consolidamento della politica estera europea in chiave difensiva e democratica.

Il dibattito si accende anche sui social

La tensione tra i due ospiti è rimbalzata rapidamente anche sui social network, alimentando un’ondata di commenti, spesso polemici, sul tono e sui contenuti del confronto. Tra chi ha difeso Jeffrey Sachs come una voce fuori dal coro e chi ha invece accusato Nathalie Tocci di eccessiva rigidità ideologica, il dibattito online si è polarizzato. «Di fronte all’evidenza di chi sa e di chi invece millanta — scrive un utente — Formigli, il soccorritore degli spacciatori di fake de La7, ha dovuto tacere». E ancora: «Facendo zapping, m’imbatto casualmente da Formigli, col prof. Jeffrey Sachs, che asfalta e pialla in un solo colpo l’accoppiata balbettante e telerepellente, Nathalie Tocci e Tonia Mastrobuoni», commenta un altro.

Un confronto che riflette la frattura nell’opinione pubblica

Lo scontro tra Sachs e Tocci non è un episodio isolato, ma il riflesso di una spaccatura profonda nell’opinione pubblica europea. Mentre una parte dell’establishment politico e accademico sostiene l’importanza di mantenere una linea dura nei confronti della Russia, cresce il numero di analisti e cittadini che chiedono un cambiamento di rotta, anche a costo di mettere in discussione i fondamenti dell’alleanza atlantica.

Il confronto tra le due figure — l’una radicalmente critica, l’altra fortemente istituzionale — mette in luce un nervo scoperto: il senso e i limiti della solidarietà occidentale, il peso delle scelte militari e il futuro dell’Europa come attore autonomo sulla scena globale. In un contesto in cui le tensioni internazionali rischiano di allargarsi, il dialogo (per quanto aspro) tra voci autorevoli resta fondamentale. Anche — e forse soprattutto — quando mette a disagio.

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