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Semplice operazione si trasforma in tragedia, Giuseppe muore così: scoppia il caso

Pubblicato: 16/05/2025 14:01

In alcuni casi, il dolore di una perdita si intreccia con il bisogno di risposte. Quando la morte arriva in un contesto ospedaliero, e in circostanze poco chiare, la ricerca della verità diventa per i familiari un percorso necessario e doloroso. Non sempre, infatti, le spiegazioni iniziali bastano a placare i dubbi.

A distanza di settimane, domande rimaste senza risposta possono trasformarsi in un’azione concreta, nel tentativo di accertare se tutto sia stato fatto secondo le regole, o se qualcuno abbia mancato al proprio dovere. È il caso di una vicenda che ha scosso profondamente la comunità di Comiso, nel Ragusano.

Dubbi sulla morte in ospedale: disposta l’autopsia

I familiari di Giuseppe Guastella, 39 anni, hanno presentato un esposto formale tramite l’avvocato Tommaso Tamburino per chiedere chiarezza sulle cause del decesso avvenuto il 12 marzo scorso. L’uomo era stato ricoverato inizialmente all’ospedale Guzzardi di Vittoria, poi trasferito a Ragusa nel reparto di Cardiologia, dove è stato operato all’addome. Dopo un apparente miglioramento, le sue condizioni si sono aggravate, portando infine al decesso presso il Giovanni Paolo II.

Secondo quanto riferito dal legale, “speriamo che si proceda celermente” all’esame autoptico, necessario per capire se si sia trattato di malasanità. Il corpo di Guastella, infatti, si trova ancora all’obitorio, in attesa degli accertamenti tecnici disposti dal Tribunale. La permanenza prolungata nella cella frigorifera, ha osservato il medico legale della famiglia, potrebbe “compromettere l’esito dell’indagine autoptica perché vi possono essere modifiche strutturali degli organi che renderebbero impossibile un corretto accertamento”.

Il giudice per le indagini preliminari Ivano Infarinato, su richiesta della Procura, ha fissato per lunedì 19 maggio alle ore 11 l’incidente probatorio. Saranno conferiti gli incarichi a tre esperti: Francesca Berlich (medico legale), Eugenio Vinci (cardiologo) e Giovanni Lidestri (chirurgo). I consulenti di parte, invece, non sono stati ancora resi noti.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Ottavia Polipo, coinvolge circa trenta persone tra medici, infermieri e operatori sanitari che hanno avuto contatti professionali con Guastella durante il suo ricovero. La famiglia attende ora che la giustizia faccia luce sulla vicenda, con la speranza che il dolore possa trovare almeno una spiegazione.

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Ultimo Aggiornamento: 16/05/2025 15:01

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