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Siamo tornati al Pds: cosa sta succedendo alla sinistra italiana

Pubblicato: 16/05/2025 12:26

Con un balzo di trent’anni,  come nei film di Zemeckis di Ritorno al futuro, il PD è tornato alla Bolognina dove Occhetto fece la svolta e fondò il PDS, il Partito Democratico della Sinistra. Lo evidenzia bene il contrordine compagni sul riformismo che ha fatto da illusoria stella polare alla nascita del PD, e la decisione autarchica, potremmo dire alla Nanni Moretti, di votare, senza se e senza ma, i referendum di Landini. Ma Guerini, Franceschini, e tutti gli altri riformisti, eredi di altre tradizioni politiche, che con Renzi avevano votato compatti il jobs act, come fanno a votare, ma soprattutto a stare in questo, legittimo, partito massimalista? A questa fusione a freddo tra classi dirigenti, con tanta confusione nel Pantheon, oltre che sulla linea politica, non ci credeva nemmeno un vecchio comunista migliorista come Emanuele Macaluso, figurarsi coloro che venivano dalla DC.

Ma oggi, buttata la maschera, con gli slogan anti Nato e anti imprese, tutta l’area a destra della segreteria Schlein che cosa sta a fare in questo partito che compete al rilancio con Conte e compagni? Se non ora quando se ne vanno? Quando verranno uccisi nei collegi? In quel caso la scelta sarebbe solo personale, di sopravvivenza personale,  e non politica. Questa fetta del PD non rappresenta più il pluralismo, o la foglia di fico di un ipocrita centrosinistra, ma solo un alibi per non dire la dura verità. Ma proprio oggi, con Papa Leone, ci vorrebbe chi può interpretare una nuova Rerum novarum non scissa dalla produttività, dalla flessibilità liberale e non liberista. Ma questo nel PD non può, oggi, essere rappresentato.

Il partito Schlein è diventato una brutta copia di quello di Melenchon in Francia. Mentre oggi ci vorrebbe proprio una significativa, oltre il 15% area Riformista. Ma niente tutti attaccati ai propri fatui seggi, che diventeranno, nella migliore delle ipotes, strapuntini. Non abbiate paura, ha detto il Papa ai cattolici in piazza dopo la sua elezione, fatta all’antica, con le preferenze, e non con la cooptazione della segretaria, ma loro, i cattolici, i liberali, i riformisti del PD sono terrorizzati, e non si muovono nemmeno se glielo dice il successore di Pietro. Rimarranno fermi fino a scomparire, e forse sarà un bene, toglieranno alibi.

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