
Un endorsement internazionale, inaspettato e travolgente, ha acceso i riflettori su Lucio Corsi, l’eclettico cantautore toscano che ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025 con il brano “Volevo essere un duro”. A firmarlo è Ed Sheeran, una delle voci più amate del pop mondiale, che ha pubblicato una story su Instagram scrivendo: “La canzone dell’Italia all’Eurovision è stata geniale. Ps: adoro l’Eurovision”.
Una frase semplice, ma che pesa come un premio. Non capita spesso che un artista del calibro di Sheeran intervenga nel merito delle esibizioni dell’Eurovision, né tantomeno che citi esplicitamente il rappresentante di un altro Paese. Il suo messaggio ha cominciato a rimbalzare sui social nel giro di pochi minuti, facendo schizzare in alto le visualizzazioni del video di Lucio Corsi e attirando l’attenzione anche di chi non segue abitualmente il concorso.
Un cantautore fuori dal coro

Classe 1993, originario di Grosseto, Lucio Corsi è un artista che sfugge alle etichette. Il suo stile mescola glam rock, cantautorato italiano, atmosfere rétro e narrazione surreale, con un gusto visivo che si riflette anche nei videoclip e nelle performance dal vivo. “Volevo essere un duro” è una canzone che ironizza sull’immaginario machista con una delicatezza quasi favolistica, portando sul palco di Basilea una teatralità raffinata e straniata, che ha conquistato non solo i fan italiani ma anche una parte significativa del pubblico europeo.
Il brano non è passato inosservato neppure alla stampa internazionale, che ha definito l’esibizione di Corsi “un’operazione poetica e punk”, capace di rompere con le consuetudini dell’Eurovision e, allo stesso tempo, di rispettarne lo spirito ludico e provocatorio.
La passione di Sheeran per l’Eurovision
Che Ed Sheeran sia un fan dell’Eurovision non è una novità assoluta, ma raramente si era espresso con tale entusiasmo. In passato aveva dichiarato di apprezzare la libertà creativa del concorso, ma mai prima d’ora aveva indicato una performance come “geniale”. Il suo gesto è stato letto da molti come una presa di posizione culturale: Sheeran, che da anni si muove tra mainstream e sperimentazione, sembra aver trovato in Lucio Corsi un’anima affine, lontana dalle logiche commerciali e vicina a una visione più autentica e originale della musica pop contemporanea.
Un’onda lunga internazionale
L’effetto Sheeran potrebbe aprire a Lucio Corsi nuove strade anche fuori dall’Italia. La sua estetica unica, che unisce l’immaginario fiabesco a testi pieni di umorismo esistenziale, ha già conquistato una nicchia di pubblico oltralpe, ma ora le prospettive si allargano. Da ieri sera, l’account Spotify del cantautore è stato preso d’assalto, mentre numerosi utenti anglofoni su X (ex Twitter) commentano l’esibizione e il post di Sheeran con parole come “unexpected masterpiece” e “Italy won Eurovision in spirit”.
Una storia italiana, un passo globale
In un’edizione del concorso dominata da produzioni iper-digitali e coreografie esasperate, la scelta italiana di puntare su un autore visionario, capace di scrivere e interpretare un brano che è anche un racconto teatrale, ha colpito nel segno. E se persino Ed Sheeran si è sentito in dovere di dirlo, forse vuol dire che l’Eurovision può essere ancora, come un tempo, un palcoscenico dove l’inatteso diventa possibile. Anche per un ragazzo venuto dalla Maremma che, cantando “volevo essere un duro”, ha dimostrato quanto può essere rivoluzionaria la dolcezza.