
Ci sono luoghi in cui ci si aspetta di ricevere cura, attenzione e sicurezza. Spazi in cui la fiducia nel personale è un elemento fondamentale. Tuttavia, quando qualcosa rompe questo equilibrio, le conseguenze possono essere gravi, non solo per chi subisce, ma anche per l’intero sistema sanitario coinvolto.
Un’inchiesta in corso ha acceso i riflettori su comportamenti gravissimi che avrebbero avuto luogo durante i turni notturni di un reparto ospedaliero. L’intervento degli inquirenti è arrivato in seguito a segnalazioni ritenute attendibili, che hanno dato il via a un’indagine tuttora in fase preliminare.
Sedativi somministrati senza autorizzazione
Secondo quanto emerso finora, due infermiere in servizio notturno presso l’Ospedale di Lavagna, nella città metropolitana di Genova, avrebbero somministrato sedativi e tranquillanti ai pazienti senza alcuna prescrizione medica. L’obiettivo, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stato quello di “non essere disturbate durante la notte”.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, sono partite alcune settimane fa dopo alcune segnalazioni anonime. In poco tempo si è arrivati a perquisizioni domiciliari e a un blitz notturno in corsia, avvenuto intorno alle 2 del mattino. In quell’occasione, i carabinieri del Nas, accompagnati da due medici legali, hanno effettuato prelievi di sangue su diversi pazienti ricoverati nel reparto. L’obiettivo era verificare l’eventuale presenza di Benzodiazepine non prescritte dai medici curanti.
“Abbiamo effettuato accertamenti sul posto, nel cuore della notte, proprio per evitare che venissero alterate eventuali prove”, hanno riferito fonti vicine all’inchiesta.
Durante le perquisizioni nelle abitazioni delle due professioniste, sono stati sequestrati farmaci ospedalieri, circostanza che ha fatto scattare anche l’ipotesi di peculato. Le accuse complessive al momento comprendono: sequestro di persona, abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione medica e appropriazione indebita di farmaci.
Gli inquirenti specificano che “non sono al momento coinvolti né i medici né la direzione sanitaria”. L’indagine, tuttavia, è ancora nelle fasi iniziali e potrebbero emergere ulteriori sviluppi.
Intanto, l’episodio ha generato profonda preoccupazione tra i familiari dei pazienti e tra gli operatori del settore, che ora attendono chiarimenti ufficiali e, soprattutto, verità documentate su quanto sarebbe accaduto tra le corsie, durante le ore notturne.