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Terremoto, scossa fortissima! Magnitudo 6.1

Pubblicato: 17/05/2025 14:24

Era un pomeriggio come tanti, di quelli in cui il cielo pare solo spettatore di giornate immobili. La terra invece no. La terra, in certi momenti, non guarda, non attende, non accompagna: sobbalza. Prima il silenzio, poi un ruggito sordo, come se qualcosa si fosse spezzato in profondità. Le finestre hanno tremato con un suono che non era il vento. I cani si sono zittiti. E in quell’istante sospeso, ogni cosa ha smesso di sembrare solida.

È bastato poco: meno di un minuto, e tutto ha cambiato forma. I mobili spostati, le pareti crepate, gli occhi fissi sul pavimento che sembrava ondeggiare. Alcuni hanno avuto la lucidità di uscire, altri sono rimasti incollati alle soglie, con le mani sulle cornici delle porte, come se quelle braccia potessero sostenere il mondo. Nessuno ha più guardato l’orologio: il tempo si era fermato.

Il sisma colpisce il cuore del Perù, allerta in tutta la regione

Un terremoto di magnitudo 6.1 ha colpito il centro del Perù, con epicentro localizzato sei chilometri a ovest di San Pedro, a una profondità di dieci chilometri. A fornire i primi dati è stato il Gfz, il centro geofisico tedesco, mentre le autorità locali e i centri sismici sudamericani hanno confermato la forte percezione della scossa anche in diversi Paesi limitrofi.

Al momento non risultano vittime né danni gravi a edifici, ma le verifiche sono in corso e le squadre di emergenza sono in stato di massima allerta, pronte a intervenire anche nelle aree più difficilmente raggiungibili. In alcune città le linee telefoniche sono state interrotte per alcuni minuti, mentre sui social si moltiplicano i messaggi con segnalazioni e richieste d’aiuto, accompagnati da immagini di crepe nei muri e scaffali rovesciati.

Paura e memoria: l’onda lunga dei precedenti

Non è la prima volta che l’area è teatro di fenomeni sismici di forte entità. La placca di Nazca, che scivola sotto quella sudamericana, è responsabile di un’attività geologica tra le più intense del pianeta. L’ultimo allarme simile, con epicentro nella stessa regione, risale a meno di due anni fa: allora, a crollare, furono ponti e scuole, mentre la memoria collettiva riportava indietro al devastante sisma del 2007.

Ora, come allora, il timore più grande è quello che possa trattarsi solo di una scossa premonitrice. Gli esperti ricordano che movimenti tellurici di questa intensità possono precedere eventi ancora più forti. Per questo, nella capitale e nelle aree rurali, le esercitazioni antisismiche si sono trasformate rapidamente in interventi reali, mentre si rafforza la sorveglianza sismica su tutta la fascia andina.

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