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Garlasco, l’ex manager: “Nei messaggi Paola Cappa smentisce la sorella Stefania”

Pubblicato: 18/05/2025 07:53

Francesco Chiesa Soprani, ex manager dello spettacolo, torna a far parlare di sé per un elemento inedito legato al caso Poggi. In un’intervista rilasciata a Repubblica, racconta di aver ricevuto da Paola Cappa, sorella gemella di Stefania, decine di messaggi vocali contenenti riferimenti diretti alla vicenda dell’omicidio di Garlasco. Alcuni di quei messaggi, sostiene, smentirebbero versioni già note e potrebbero rappresentare, se confermati, un potenziale elemento dirompente per l’inchiesta.

“Il giorno della notizia del prelievo del Dna di Sempio scrivo a Paola: ‘Che cosa sta succedendo?’ e lei inizia a mandarmi un fiume di messaggi vocali. Alcuni molto interessanti. Li ordino in una cartellina, come memo faccio una fotografia, ogni tema un titolo”. Uno di quei titoli, “Incastrare Stasi”, sarebbe bastato a riaccendere sospetti e interpretazioni. “Non è come è stato raccontato. Chi lo ha riportato deve avere letto il titolino indicativo che avevo dato io a un vocale. Ed è venuta fuori sta cosa”, precisa.

L’immagine con i titoli, dice, era stata mandata a un autore Mediaset: “Mi sembrava materiale interessante. Non mi hanno più contattato. Poi quell’immagine è finita ad altri”. Da quel momento, la gestione di quei contenuti sarebbe sfuggita di mano, alimentando dubbi su cosa esattamente contengano quei file e chi ne abbia oggi copia. Se venissero acquisiti dagli inquirenti, potrebbero aprire nuovi scenari.

Il rapporto con le sorelle Cappa risale al 2007, subito dopo il delitto. “Sono io che porto Fabrizio Corona a Garlasco. Voleva ingaggiare le ‘gemelle K’ per interviste e passaggi tv. Da allora Paola ed io diventiamo amici”. Ma oggi quel legame appare spezzato: “Quando i nomi di Paola e Stefania sono tornati nelle cronache, l’amicizia si è, diciamo, diradata”.

Secondo quanto riferito, uno dei messaggi più sensibili conterrebbe una smentita diretta di Paola ai racconti della gemella Stefania. Una frase che, se confermata, potrebbe rimettere in discussione alcuni elementi dati per acquisiti. Chiesa Soprani, però, frena: “Ma non ne voglio parlare”. Si dice comunque pronto a fare la sua parte: “Se la Procura me li chiede, li fornisco”.

Dalle sue parole emerge una convinzione precisa: “Io credo che Stasi sia innocente. Poi chi siano i colpevoli, non so”. Quanto alla sua vita, dice di aver voltato pagina: “No, basta. Oggi faccio il papà, mio figlio è l’unica cosa che conta”.

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