
L’esercito israeliano (Idf) ha iniziato un’offensiva terrestre su vasta scala nella Striscia di Gaza, dando il via all’operazione ‘Carri di Gedeone’. L’azione militare si concentra nelle aree nord-orientali di al-Fakhari, nella parte orientale di Khan Younis, accompagnata da intensi bombardamenti di artiglieria e raid aerei. Secondo fonti locali, l’avanzata delle truppe è seguita da un peggioramento delle condizioni umanitarie, con almeno 115 morti nelle ultime 24 ore.
La Protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, riferisce che 33 vittime, molte delle quali bambini, sono state uccise ad Al-Mawasi, dove le bombe hanno colpito tende di sfollati. In totale, la scorsa notte, i bombardamenti hanno causato circa 125 vittime, concentrandosi principalmente su Khan Younis e Gaza City.

Il corpo di Sinwar trovato a Khan Younis: Israele non conferma
Secondo l’emittente saudita Al-Hadath, il corpo di Muhammed Sinwar, leader di Hamas, sarebbe stato ritrovato in un tunnel vicino all’ospedale Europeo di Khan Younis, colpito ripetutamente dall’Idf nei giorni scorsi. Nel tunnel sarebbero stati trovati anche i cadaveri di dieci suoi collaboratori, tra cui Muhammad Shabana, comandante della Brigata Rafah. L’attacco mirato, condotto martedì scorso dall’Idf e dallo Shin Bet, avrebbe preso di mira una riunione di alti funzionari di Hamas.
La tv del Qatar Al Jazeera, però, ha smentito la morte di Sinwar con una singolare ricostruzione: il leader di Hamas, dichiarato morto dai medici, sarebbe stato ritrovato con “segni di vita” nell’obitorio e ora sarebbe in condizioni critiche. Israele non ha rilasciato conferme ufficiali sulla vicenda.
Nel frattempo, i media palestinesi riferiscono della morte di Zakaria Sinwar, fratello di Yahya e Muhammed, docente universitario, ucciso con tre dei suoi figli in un attacco su un campo profughi a Nuseyrat.

Netanyahu e le trattative a Doha: disarmo di Gaza in discussione
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che il team negoziale a Doha sta esplorando “tutte le possibilità” per raggiungere un accordo di pace. Tra le ipotesi in discussione figurano il rilascio degli ostaggi, l’espulsione dei membri di Hamas e il disarmo della Striscia di Gaza. Tuttavia, sul terreno la situazione appare lontana da una risoluzione, con Israele che propone di confinare i civili di Gaza in tre zone controllate e separate da aree militari.
Secondo il Sunday Times, il piano ‘Fase tre: la completa presa di Gaza’ includerebbe restrizioni alla libertà di movimento e l’introduzione di documenti identificativi per i palestinesi. L’Idf prevede di completare le operazioni di bonifica delle nuove zone militari entro tre settimane, consolidando così una presenza duratura nella Striscia.
Missili Houthi contro Israele: colpito l’aeroporto Ben Gurion
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato oggi il lancio di due missili balistici contro l’aeroporto Ben Gurion, nei pressi di Tel Aviv. L’Idf ha dichiarato di aver intercettato almeno uno dei missili, ma l’episodio conferma l’ampliamento del conflitto a livello regionale. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno avvertito che continueranno gli attacchi finché il blocco su Gaza non verrà revocato.
Herzog e l’appello del Papa: cooperazione interreligiosa per la pace
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ringraziato Papa Leone XIV per il suo impegno nel chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine delle ostilità. In un post su X, Herzog ha dichiarato: “Spero che il suo papato segni l’inizio di una nuova era di dialogo tra le fedi”, auspicando una futura visita del pontefice in Terra Santa.
Mentre il conflitto prosegue, le pressioni internazionali per una tregua si intensificano. Tuttavia, sul terreno, la situazione rimane critica, con Gaza al centro di una crisi umanitaria senza precedenti.