
Roma – Le prime luci dell’alba hanno trovato una piazza San Pietro già gremita. Migliaia di fedeli, molti dei quali giunti durante la notte, hanno preso posto per vivere un momento storico: l’insediamento di Papa Leone XIV. Tra canti, preghiere e il brulichio di lingue diverse, l’atmosfera era sospesa tra devozione e attesa. Il Vaticano, cuore spirituale della cristianità, si è trasformato ancora una volta in crocevia del mondo, accogliendo 156 delegazioni internazionali e oltre 250mila fedeli.

Intorno alle 10 l’inizio ufficiale della Messa ha dato avvio alla celebrazione. Papa Leone XIV, il canadese François Prevost, è apparso sul sagrato con passo deciso ma occhi lucidi. La sua omelia ha toccato il cuore di molti: “Sono stato scelto senza alcun merito… ma camminerò con voi, fratelli e sorelle, sulla via dell’amore di Dio”. Parole semplici ma profonde, che hanno riecheggiato tra le mura della Basilica Vaticana, accolte da un lungo applauso.
Il momento più emozionante è arrivato con l’imposizione dell’Anello del Pescatore, simbolo del ministero petrino. Leone XIV, visibilmente commosso, ha alzato più volte lo sguardo al cielo, trattenendo a fatica le lacrime. La folla, raccolta in un silenzio carico di partecipazione, ha seguito con trasporto ogni gesto, ogni parola.

Fede e simboli: l’anima della celebrazione
La celebrazione è stata arricchita da simboli potenti. Sul sagrato campeggiava l’icona della Madonna del Buon Consiglio, particolarmente cara a Leone XIV, che nei giorni precedenti aveva visitato Genazzano in pellegrinaggio personale. Un arazzo rappresentante la pesca miracolosa completava l’allestimento, evocando il mandato di Cristo agli apostoli: “Diventare pescatori di uomini”.
Al centro della liturgia, la proclamazione del Vangelo in latino e greco, seguita da riti solenni come l’imposizione del pallio, ha sottolineato l’universalità del messaggio cristiano. La presenza di leader religiosi di tutto il mondo – tra cui ebrei, musulmani, buddisti, induisti e sikh – ha reso l’evento un mosaico di fede e dialogo.
Una piazza che unisce il mondo
Tra i presenti, le delegazioni italiane erano rappresentate al massimo livello. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno accolto calorosamente Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, che ha poi stretto la mano al ministro degli Esteri Antonio Tajani. L’abbraccio tra Zelensky e Meloni, immortalato dai fotografi, ha assunto una valenza simbolica, mentre sullo sfondo una suora esponeva una bandiera ucraina dalla finestra dell’Auditorium della Conciliazione. Prevost riceverà più tardi in udienza il presidente dell’Ucraina.
Non è mancata la presenza russa, rappresentata dalla ministra della Cultura Olga Liubimova, che ha assistito con compostezza alla cerimonia. La contemporanea presenza di figure di spicco da Mosca e Kiev ha alimentato le voci su un possibile ruolo del Vaticano come mediatore nei futuri colloqui di pace. Durante la sua allocuzione, Papa Leone XIV ha rinnovato l’appello per una “pace giusta e duratura” in Ucraina, utilizzando parole che ricordavano quelle del suo predecessore, Francesco.

Un Papa tra emozioni e umanità
Ma è stato il giro in papamobile a riscaldare il cuore della folla. Al suo passaggio, mani alzate, cori e telefonini in aria hanno creato un’onda di entusiasmo. “Un’emozione fortissima”, raccontava una fedele, “è come se il Papa ci avesse guardato tutti negli occhi”.
Un momento particolarmente toccante si è verificato al termine della cerimonia, durante i saluti alle delegazioni. Papa Leone XIV ha “rotto” il protocollo per abbracciare il fratello maggiore Louis, arrivato appositamente dal Canada. Un gesto semplice, umano, che ha strappato sorrisi e sottolineato il tratto familiare e caloroso del nuovo Pontefice.
Sicurezza e organizzazione impeccabile
La macchina organizzativa ha funzionato senza intoppi. I controlli, iniziati alle prime luci dell’alba, hanno garantito la sicurezza dei partecipanti, con l’ausilio di droni e sistemi di videosorveglianza. Solo un piccolo incidente è stato registrato: il fermo di dieci manifestanti peruviani con cartelli di protesta.
Intorno a piazza San Pietro, i varchi di accesso hanno registrato un flusso costante. Le postazioni più vicine al Papa erano già occupate ore prima dell’inizio, a dimostrazione della grande partecipazione.
Un nuovo inizio
Con l’intronizzazione di Leone XIV, si apre un nuovo capitolo per la Chiesa cattolica. Roma, ancora una volta, ha dimostrato di essere il cuore pulsante della fede e della diplomazia mondiale, accogliendo un evento che resterà scolpito nella storia. Leone XIV inizia il suo cammino con il sostegno e l’affetto di milioni di fedeli, e con la consapevolezza di un ruolo che va oltre i confini spirituali, abbracciando il mondo intero.