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Paolini vince, ma qualcosa non quadra. La differenza con Sinner

Pubblicato: 18/05/2025 16:30

Jasmine Paolini ha illuminato il circuito tennistico con una prestazione eccezionale agli Internazionali d’Italia 2025. Con la sua vittoria nel singolare femminile e il trionfo in doppio al fianco di Sara Errani, l’azzurra ha dimostrato di essere una delle protagoniste indiscusse del torneo. La sua grinta e il talento hanno conquistato pubblico e critica, ma il successo di Paolini ha riacceso anche una discussione più ampia, quella sulla disparità nei premi tra i due circuiti.

Sul fronte maschile, Jannik Sinner ha confermato il suo status di stella del tennis internazionale, guadagnandosi un posto in finale contro il numero tre al mondo, Carlos Alcaraz. La sfida tra i due promette di essere uno degli incontri più memorabili dell’anno, ma anche il percorso di Sinner ha messo in evidenza il tema delle differenze economiche tra i due circuiti. La sua vittoria in finale garantirebbe un premio più alto rispetto a quello ricevuto da Paolini per il suo trionfo.

La disparità dei montepremi a Roma

La disparità nei montepremi tra uomini e donne agli Internazionali d’Italia 2025, come in molti tornei del circuito tennistico, continua a generare polemiche. La vittoria di Jasmine Paolini nel singolare femminile e il suo trionfo in doppio con Sara Errani hanno riacceso il dibattito sul pay gap del Masters 1000 romano. Mentre il torneo femminile si concludeva con l’incoronazione dell’azzurra, il tabellone maschile attendeva la finalissima tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che porterà al vincitore un premio ben superiore rispetto a quello delle donne.

La differenza nei compensi è evidente osservando i premi riservati ai due tabelloni. Jasmine Paolini, vincendo la finale contro Coco Gauff, ha guadagnato 877.390 euro, una somma significativa ma inferiore rispetto ai 985.030 euro che Jannik Sinner potrebbe incassare in caso di vittoria su Alcaraz. Anche il premio garantito al finalista maschile (523.870 euro) supera quello della vincitrice femminile. L’azzurra, grazie alla vittoria in doppio con Sara Errani, ha potuto incrementare il proprio guadagno di ulteriori 400.560 euro, cifra da dividere con la compagna, superando complessivamente il milione di euro di incassi a Roma. Tuttavia, il divario economico tra i due tornei rimane evidente, dato che i montepremi maschili risultano sensibilmente più alti in ogni fase della competizione.

Parità nei tornei dello Slam

La disparità nei montepremi tra uomini e donne non riguarda i tornei del Grande Slam, dove la parità è ormai una realtà consolidata. Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open garantiscono gli stessi premi, sia per i vincitori che per chi esce nei turni iniziali. L’equità è stata introdotta gradualmente: gli US Open furono i pionieri nel 1973, seguiti dagli Australian Open nel 2001 e, infine, da Wimbledon e Roland Garros nel 2007. Questa scelta rappresenta un modello di riferimento per l’intero panorama tennistico, ma è ancora un’eccezione rispetto alla regola nella maggior parte dei tornei del circuito.

Le prospettive future

La Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp) ha annunciato un piano triennale per colmare il divario remunerativo nei propri tornei. Tuttavia, il percorso verso la parità è ancora lungo, come dimostrano gli Internazionali d’Italia, dove il pay gap resta evidente. La situazione, purtroppo, è comune in molti tornei del circuito, con picchi significativi come quello registrato a Dubai, dove gli uomini guadagnano oltre 400mila euro in più rispetto alle donne. La speranza è che il cambiamento auspicato dalla Federazione possa rappresentare un passo avanti verso una maggiore equità economica nel tennis professionistico, garantendo pari opportunità e riconoscimento a tutte le atlete.

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