Roma, 18 maggio 2025 – È un giorno di luce e di pelle d’oca, in una piazza San Pietro colma fino all’ultima pietra. L’aria sa di incenso e sudore, di sole e bandiere sventolate troppo a lungo, con le mani tese come in una supplica. Mentre la papamobile avanza lenta, migliaia di corpi si stringono l’uno all’altro per rubare un frammento visivo, un gesto, uno sguardo di papa Leone XIV, in piedi tra i vetri blindati come un simbolo denso di attese.
Non c’è spazio, non c’è silenzio
Ci sono applausi, voci che chiamano, braccia che salutano. Alcuni piangono, altri filmano, altri ancora alzano i bambini sulle spalle per farli vedere meglio. La piazza è diventata un’unica creatura vivente, sospinta da un’emozione collettiva che pulsa tra le transenne.
“Non pensavo di commuovermi così tanto, ma quando l’ho visto mi si è fermato il cuore,” dice Leticia, arrivata da Buenos Aires con la madre e un rosario in tasca. “È come se ci stesse guardando uno per uno.”
Lo stupore si legge sui volti
Il gesto del papa che fa commuovere
Il nuovo pontefice, primo americano nella storia della Chiesa, saluta instancabile, si ferma a benedire, accenna sorrisi che sembrano attraversare generazioni. Intorno, gli uomini della sicurezza formano un cordone teso, ma non rigido: è un equilibrio sottile tra protocollo e spiritualità, tra storia e carne. La folla è composta, ma piena di energia. Papa Leone, il gesto emoziona tutti, ha fermato la papa mobile e ha benedetto i neonati, lasciandoli ricolmi d’amore.
“Ho 74 anni e questa è la prima volta che vedo un Papa da vicino,” racconta Donatella, arrivata da Benevento col marito in pullman. “Mi tremano ancora le gambe.”
La Plaza de San Pedro acoge al Santo Padre Papa León XIV antes de Santa Misa de Inicio del Ministerio Petrino pic.twitter.com/z6QguFRIfo
Dalle scale della basilica il sole batte sulla piazza come una benedizione naturale, i fasci di luce si rifrangono sulle lenti, sulle croci, sui fazzoletti sventolati. È un momento che, più che essere guardato, si respira.
“Qui oggi c’è il mondo,” dice con un sorriso Ahmed, egiziano, cristiano copto, venuto con un gruppo di giovani. “E non importa da dove vieni: lui ha parlato a tutti solo con la sua presenza.”
Papa Leone XIV non ha ancora detto una parola, ma ha già parlato con il corpo, con la postura, con il suo cammino lento e deciso tra le persone. Oggi, più di duecentocinquantamila fedeli sono entrati nella storia. Non solo per assistere a un rito, ma per viverlo nella sua dimensione più umana. In questa piazza, ogni fedele ha visto una speranza incarnata. E in quel passaggio silenzioso e vibrante della papamobile, si è compiuto un gesto antico come il mondo: quello di stringersi intorno a un pastore.
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