Ci sono legami che nascono dalla passione condivisa per la natura, lo sport, la scoperta. Avventure che uniscono, esperienze che diventano ricordi preziosi. Quando si rincorrono le emozioni nei luoghi più estremi, si stringono legami profondi, spesso forgiati dal silenzio delle cime e dalla bellezza incontaminata.
Ma a volte è proprio da quegli stessi luoghi, tanto amati, che la vita prende una direzione tragicamente diversa. Una giornata sulle montagne può cambiare tutto. Ed è ciò che è accaduto di recente, in un contesto tanto maestoso quanto fragile.
Travolti da una valanga: la tragedia di Alessandro e Giorgia
Alessandro Aresi e Giorgia Rota, originari del Milanese, si trovavano sull’Alphubel, una cima nel cuore delle Alpi svizzere, quando una valanga li ha travolti, spegnendo le loro vite. L’allarme è scattato sabato, dopo che i loro corpi senza vita sono stati recuperati dalle squadre di soccorso. A comunicarlo sono state le autorità locali, precisando che l’incidente è avvenuto nella regione di Täsch, nel Cantone Vallese, teatro in quella giornata di ben due distacchi nevosi.
Giorgia Rota, 29 anni, di Cesano Maderno, era una sportiva appassionata e una viaggiatrice instancabile. Sul suo profilo social condivideva immagini di escursioni, vie ghiacciate, giornate con i ramponi ai piedi. Chi la conosceva la ricorda come “a suo agio tra i ghiacciai”. I suoi genitori, Patrizia e Angelo, sono partiti per la Svizzera appena appresa la notizia, per l’identificazione ufficiale.
Al suo fianco c’era Alessandro Aresi, che condivideva con lei l’amore per la montagna e l’avventura. Nel 2024 aveva pedalato da solo attraverso il Portogallo. Aveva trasformato un’altra sua passione, quella per le riprese video, in un mestiere: dal 2014 lavorava nella produzione di contenuti audiovisivi per l’agricoltura e l’industria.
L’ultimo ricordo condiviso dai due è una foto scattata il 12 maggio, sul Pizzo Cassandra. Nell’immagine pubblicata sul profilo Instagram di Giorgia si vede lei, piccola tra le montagne, sci ai piedi e sguardo rivolto all’orizzonte. Nella didascalia ha scritto: «Foto di Alessandro, super socio per una super salita (e super discesa su ghiacciaio 🎿😹)».
Un’immagine che oggi assume il valore struggente di un addio.