Vai al contenuto

Garlasco, le tre telefonate di Sempio a casa Poggi: “Sapeva che l’amico Marco non c’era perché erano insieme prima della partenza”

Pubblicato: 19/05/2025 13:08

“Marco chiama quotidianamente Andrea, è distrutto per l’amico”, riferiscono i legali di Andrea Sempio. È il 14 marzo quando queste parole vengono affidate alla stampa, tre giorni dopo che è deflagrata l’esistenza di nuove indagini della Procura di Pavia su un vecchio conoscente della famiglia Poggi: Andrea Sempio, 37 anni, amico storico di Marco Poggi, fratello minore di Chiara.
Leggi anche: Garlasco, trovato martello nel canale dragato: la svolta

Quel gruppo di ragazzi e le vecchie amicizie

Marco Poggi, Andrea Sempio, Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti: una comitiva di ventenni all’epoca dei fatti, legati da frequentazioni quotidiane, più giovani di Chiara e del suo fidanzato Alberto Stasi, ma anche delle cugine Stefania e Paola Cappa. A quell’età anche tre anni fanno la differenza, specie in un paese di provincia come Garlasco, dove si gira in scooter e ci si ritrova sempre negli stessi posti. Nelle carte dell’epoca, i cinque amici vengono spesso citati come un blocco unico. Ma oggi, secondo l’ipotesi dei magistrati guidati da Fabio Napoleone, quel gruppo non sarebbe stato poi così compatto. C’è chi resta in silenzio, chi cambia versione, chi si defila.

Interrogatori in contemporanea: il puzzle si ricompone

Domani sarà una giornata chiave. In parallelo verranno ascoltati Andrea Sempio, Alberto Stasi (condannato in via definitiva) e Marco Poggi, il fratello di Chiara. Tre testimoni, tre versioni da mettere a confronto, con un accorgimento insolito: i primi due a Pavia, dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano. Marco, invece, sarà ascoltato a Venezia dalla pm Giuliana Rizza, accompagnata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.

Marco non vive più a Garlasco. Si è trasferito a Mestre per lavoro. Secondo fonti vicine alla Procura, si tratterebbe solo di verbalizzare quanto già dichiarato il 12 marzo alla polizia giudiziaria. Ma nessuno crede davvero che sia solo una formalità. Il tempismo e la logistica raccontano un’altra cosa. Gli interrogatori simultanei sembrano pensati per evitare “contaminazioni” tra versioni e possibili fughe di notizie.

Il rapporto con Sempio e le telefonate mai ricevute

Nel verbale di marzo, Marco Poggi ha raccontato il suo legame con Andrea Sempio, le estati passate tra amici, le visite a casa sua, le telefonate. In particolare, gli sono state fatte ascoltare tre chiamate partite dal cellulare di Sempio: alle 17.42 e 17.40 del 7 agosto, e alle 16.54 dell’8. Tutte dirette al numero di casa Poggi, mentre Marco era già in vacanza in Trentino dal 5 agosto.

Curiosamente, nei mesi precedenti, risulta solo un’altra chiamata da fisso e tre dal cellulare di Sempio verso casa Poggi. Dettagli che alimentano dubbi sull’effettiva abitudine a sentirsi così spesso. Marco, nel suo verbale, sottolinea inoltre di non aver ricevuto avvisi di chiamate perse sul cellulare quel giorno. E soprattutto smentisce l’idea che la villetta di via Pascoli fosse luogo abituale di ritrovo: «Andavamo sempre da Capra o Biasibetti». Parole che contrastano con quanto dichiarato da Sempio nel 2017, quando disse di aver giocato spesso al computer a casa Poggi, muovendosi liberamente nella villetta.

L’amicizia resiste? I dubbi della Procura

Un’altra domanda aleggia tra gli inquirenti: Marco e Andrea sono davvero rimasti amici? È sincero quel «Marco chiama ogni giorno Andrea» riferito dagli avvocati? O è una narrazione utile a tenere lontano il sospetto? Chi è vicino a Marco Poggi lascia intendere una verità diversa. Che i due si siano persi di vista, che il rapporto si sia raffreddato da tempo, e che la preoccupazione per l’amico sotto accusa non sia così profonda come viene raccontato. In questo contesto, le parole dell’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, al Fatto quotidiano, suonano come un monito: «Lo Stato ha consegnato ai Poggi una verità. Ma oggi quella verità non la difende». E martedì, forse, si capirà se quella verità è destinata a crollare o a resistere.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure