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Merano, la neosindaca Zeller si toglie la fascia tricolore e indossa solo il medaglione tirolese: esplode la polemica

Pubblicato: 19/05/2025 17:06

Sta suscitando forti polemiche il gesto della neoeletta sindaca di Merano, Katharina Zeller, esponente della Südtiroler Volkspartei e di madrelingua tedesca. Durante il passaggio di consegne con il sindaco uscente Dario Dal Medico, Zeller si è tolta la fascia tricolore – simbolo dell’autorità del primo cittadino in quanto rappresentante dello Stato – appoggiandola su una sedia. Al suo posto ha indossato il medaglione con lo stemma della città, emblema della tradizione tirolese, ancora oggi utilizzato da molti sindaci altoatesini di lingua tedesca.

La scena è stata accompagnata da un breve scambio tra i due: “Sei sicuro? Non credo”, ha risposto Zeller quando Dal Medico l’ha invitata a tenere la fascia. Poi, con tono deciso, ha aggiunto: “Mettiamola qua, va”, lasciandola sulla sedia. L’ex sindaco ha ribattuto: “Devi indossarla”, richiamando l’obbligo istituzionale. In effetti, mentre il medaglione è riconosciuto per cerimonie locali, la fascia tricolore, secondo la normativa vigente, resta l’unico segno ufficiale del ruolo pubblico del sindaco.

Zeller, 40 anni, è figlia d’arte: il padre Karl Zeller è stato parlamentare della SVP, la madre Julia Unterberger è senatrice del gruppo Per le Autonomie. In passato vicesindaca, è riuscita a conquistare il municipio con il sostegno di Pd, M5S e Team K, riportando il partito di raccolta dei cittadini di lingua tedesca alla guida di Merano dopo un decennio. La città, però, ha una composizione linguistica delicata: oltre il 51% dei residenti è di lingua italiana, e il gesto ha urtato la sensibilità di una parte dell’elettorato.

Durissima la reazione del centrodestra. Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Galateo, ha parlato di “una chiara manifestazione di disprezzo verso le istituzioni della Repubblica e verso la comunità italiana di Merano”. Anche Forza Italia ha criticato l’episodio, definendolo un “atto grave” e inopportuno, esprimendo solidarietà a Dal Medico per il clima teso in cui si è svolta la successione.

Zeller ha replicato cercando di smorzare i toni: “La mia reazione non era contro il tricolore, né un gesto politico. Indosserò la fascia in tutte le occasioni previste dal protocollo istituzionale, come hanno fatto i miei predecessori. Ma in quel momento ho percepito l’insistenza dell’ex sindaco come una provocazione personale in un contesto già carico di tensione”. Ha inoltre ribadito che in Alto Adige è prassi consolidata per i sindaci di madrelingua tedesca utilizzare il medaglione durante gli eventi locali.

Se ho urtato la sensibilità di qualcuno, me ne scuso”, ha concluso la sindaca, assicurando che il suo impegno sarà rivolto a tutta la cittadinanza, senza distinzioni linguistiche o culturali. Resta tuttavia evidente come l’episodio abbia riacceso il dibattito sull’identità istituzionale nel contesto autonomo dell’Alto Adige e su quanto certi simboli possano ancora oggi rappresentare una frattura nel delicato equilibrio etnico della provincia.

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