
Ci sono storie che non smettono mai di ispirare, anche quando sembrano attraversate da ostacoli apparentemente insormontabili. Il tempo passa, i riflettori si affievoliscono, ma certi volti e certe battaglie restano ben scolpite nella memoria collettiva. È il caso di un interprete amatissimo dal pubblico, capace di trasformare una diagnosi difficile in una missione personale e pubblica.
Nel corso degli anni, il suo percorso si è fatto più silenzioso, ma mai spento. Alternando momenti di grande impegno sullo schermo a lunghe pause per motivi di salute, ha dimostrato che la resilienza non è solo una parola, ma uno stile di vita. Oggi, dopo un periodo lontano dalle scene, è pronto a rimettersi in gioco.

Michael J. Fox torna sul set: sarà guest star in “Shrinking”
Aveva 29 anni quando ricevette la diagnosi che gli avrebbe cambiato la vita: morbo di Parkinson. Era il 1991 e stava girando Doc Hollywood – Dottore in carriera, quando notò un tremore insolito alle dita. Era già celebre grazie alla sitcom Casa Keaton e amatissimo per il ruolo di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al futuro, ma quella scoperta fu uno spartiacque.
Nonostante tutto, Michael J. Fox ha continuato a lavorare, affrontando la malattia con coraggio e ironia. Ha fondato una delle organizzazioni più attive nella raccolta fondi per la ricerca sul Parkinson e, come ha dichiarato recentemente: “Accettare la malattia non significa arrendersi”.
Ora, a quasi 64 anni (li compirà a giugno), ha deciso di tornare sul set. Farà parte della terza stagione di Shrinking, la serie Apple+ ideata da Jason Segel, Bill Lawrence e Brett Goldstein, ambientata tra terapeuti, lutto e relazioni. Accanto a Segel, recita anche Harrison Ford, che interpreta uno degli psichiatri protagonisti.
Fox apparirà in un ruolo ancora da definire: potrebbe trattarsi anche solo di un cameo nei panni di se stesso. La sua ultima vera parte risale a The Good Wife (2010-2016), dove interpretava l’avvocato Louis Canning, affetto dalla stessa patologia.
Con Lawrence aveva già lavorato a Spin City (per quattro stagioni) e poi in un paio di episodi della sitcom Scrubs. Dopo l’aggravarsi dei sintomi, le sue apparizioni si erano diradate. Ma non la sua energia: lo scorso gennaio ha ricevuto dal presidente Joe Biden la medaglia per la libertà, massimo riconoscimento civile negli Stati Uniti.
Una testimonianza di come la determinazione possa continuare a brillare, anche quando la scena sembra sfumare.