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Napoli e Inter, la Lega ha deciso: ecco quando giocheranno l’ultima partita

Pubblicato: 19/05/2025 12:30

Il calendario dell’ultima giornata si è sbloccato solo dopo un acceso confronto tra le parti. Il Napoli, capolista con 79 punti, premeva per giocare venerdì davanti al proprio pubblico. L’Inter, a quota 78, chiedeva invece di anticipare al giovedì, per avere un giorno in più di recupero in vista della finale di Champions League contro il PSG, che si giocherà sabato 31 maggio a Monaco.

Ora, il conto alla rovescia è iniziato: Napoli-Cagliari e Como-Inter si disputeranno venerdì 23 maggio alle ore 20.45. Sarà quella la serata in cui il campionato di Serie A conoscerà il suo padrone, dopo una lunga coda di tensioni e polemiche in Lega. In mezzo, l’influenza decisiva di Dazn, che ha spinto per mantenere le due partite al venerdì sera. Una scelta che, alla fine, ha trovato l’accordo di tutti.

Pressioni, tensioni e mediazioni: la lunga giornata della Lega

Non è stato semplice trovare una quadra. La riunione in Lega è stata tesa, fino al punto di dover sospendere il Consiglio. Le posizioni erano opposte: Napoli saldo sulla propria volontà di giocare il venerdì sera, Inter ferma sulla necessità di giocare giovedì tutelare l’impegno europeo.

La soluzione è arrivata dopo un lungo braccio di ferro, con il buon senso e le esigenze televisive a fare da ago della bilancia. Le due squadre si affronteranno così in contemporanea, in un venerdì sera che deciderà tutto: chi potrà festeggiare e chi resterà con l’amaro in bocca.

Simonelli: “Serve equilibrio. È il bene del calcio che conta”

Il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, ha spiegato la difficoltà della decisione intervenendo su Radio Anch’io Sport, Radio1 Rai: “Giocare giovedì o venerdì? È stata una scelta complessa. Da una parte c’è la voglia di dare ai tifosi uno spettacolo in un giorno festivo, dall’altra il dovere di garantire all’Inter un margine di recupero per la Champions”.

Simonelli ha poi chiarito che la priorità è la regolarità del torneo, ma anche la tutela dell’immagine del calcio italiano in Europa. Contrariamente a quanto si era ipotizzato seguendo una consuetudine consolidata, l’ultima giornata non verrà giocata tutta in blocco. Lo stesso Simonelli ha confermato che si opterà per una suddivisione in fasce orarie, con 3 o 4 gruppi di partite.

Milan-Monza e Bologna-Genoa sono gare senza niente in palio e potranno essere collocate liberamente. Le sei partite restanti verranno divise in base agli interessi in gioco: coppe europee, salvezza e scudetto.

Lo spettro dello spareggio e l’ipotesi Roma

C’è ancora un’ultima variabile da tenere in considerazione. Se Napoli e Inter dovessero chiudere a pari punti, si andrà allo spareggio scudetto, come previsto dal regolamento. In teoria si dovrebbe giocare a Milano, ma per motivi di ordine pubblico non sarà possibile.

L’unica soluzione logica e neutra sarà quindi lo Stadio Olimpico di Roma. La corsa al titolo finirà (salvo clamorosi colpi di scena) venerdì 23 maggio alle 22.30, quando il fischio finale metterà la parola fine al duello. O forse no: in caso di parità, si disputerà la gara decisiva. Ma per ora, occhi puntati sul Maradona e sul Sinigaglia. Il tricolore si deciderà lì. Tutto in una notte.

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