Vai al contenuto

Pilota sviene sull’aereo mentre l’altro è in bagno, panico a bordo

Pubblicato: 19/05/2025 10:19

Per dieci interminabili minuti, un Airbus A321 è rimasto senza pilota umano al comando, sorvolando le placide campagne della Spagna meridionale. Alle 10:42 del mattino del 17 febbraio 2024, il comandante — fiducioso nella routine del volo — si è assentato per una breve necessità: un bagno. A bordo, 199 passeggeri e sei membri dell’equipaggio si godevano la rotta regolare da Francoforte a Siviglia. Nessuno, nemmeno loro, immaginava quanto quel momento sarebbe presto diventato drammaticamente singolare.

L’improvvisa incapacità del copilota

Pochi istanti dopo la chiusura della porta, il copilota alla postazione di guida cedette a un malore fulmineo. Secondo il rapporto pubblicato nei giorni scorsi dalla CIAIAC, l’autorità spagnola per le indagini sugli incidenti aerei, i microfoni di cabina registrarono suoni sporadici e concitati, tipici di un’“improvvisa e grave incapacità”. Il velivolo, tuttavia, non accennò a sbandate o virate pericolose: l’autopilota era inserito e, come un vigile silenzioso, mantenne rotta, altitudine e assetto in piena sicurezza.

Contatti senza risposta e accesso d’emergenza

Sul canale radar, il controllore di Sevilla tentò invano di stimolare una risposta: tre chiamate radio caddero nel vuoto, senza alcun cenno dall’interno della cabina. Nel frattempo, il comandante, ignaro dell’accaduto, fece ritorno alla postazione pochi minuti dopo, bussando al pannello elettronico dotato di codice. I suoi cinque tentativi regolari non bastarono ad aprire la porta blindata. Allora un assistente di cabina attivò l’interfono interno, ma anche quella comunicazione rimase senza replica.

Di fronte al silenzio, il capitano inserì il codice d’emergenza, un protocollo progettato proprio per situazioni estreme. Con un segnale acustico prolungato, la serratura elettronica cedette e la porta si spalancò. All’interno, il copilota giaceva svenuto sul sedile, accanto a leve e pulsanti resi innocui dall’autopilota.

Il frastuono del ritorno alla normalità

Non appena il comandante riprese il controllo, l’Airbus si rimise immediatamente in assetto manuale. Le mani esperte del pilota si mossero sui comandi con naturalezza, accompagnate da un sospiro di sollievo che pervase l’abitacolo e oltre. Poco dopo, il velivolo atterrò a Siviglia senza alcun danno, con i passeggeri ignari di aver volato per dieci minuti praticamente “da soli”. Solo lo sguardo preoccupato dei membri d’equipaggio, dopo aver soccorso il copilota, rivelò la tensione di quei momenti.

Un monito per la sicurezza

L’incidente ha confermato l’efficacia dei sistemi di backup e dei codici d’emergenza ma ha anche acceso un faro sui protocolli di sorveglianza medica in cabina di pilotaggio. La CIAIAC ha evidenziato come la tempestività dell’autopilota e il training d’emergenza abbiano fatto la differenza, ma ha raccomandato ulteriori controlli sullo stato di salute dell’equipaggio durante il volo.

Quella mattina di febbraio, sui cieli d’Europa, un’aquila metallica ha sorvolato città e campagne in totale equilibrio, protetta non da due ma da uno solo dei suoi piloti — e dalla tecnologia che vigila silenziosa.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure